1 1 Comitato Ferrarese Area Disabili Provincia di Ferrara Comune di Ferrara – Centro H Informahandicap 2008 A SCUOLA INSIEME Lettura facilitata dell’Accordo di Programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della Provincia di Ferrara Daniele Civolani Mauro Presini 2 3 Comitato Ferrarese Area Disabili Provincia di Ferrara Comune di Ferrara – Centro H Informahandicap A SCUOLA INSIEME Lettura facilitata dell’Accordo di Programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della Provincia di Ferrara di Daniele Civolani e Mauro Presini Ferrara 2008 4 5 Indice Introduzione Pag. 7 Presentazione Pag. 8 Glossario Pag. 9 Iscrizione a scuola Pag. 19 Documentazione Pag. 20 Azioni per l’integrazione Pag. 23 Centri risorse Pag. 26 Organi di vigilanza e di controllo Pag. 31 Domande più frequenti Pag. 32 Indirizzario Pag. 41 Appendice -TESTO DELL’ACCORDO DI PROGRAMMA Pag. 57 Il Comitato Ferrarese Area Disabili Pag. 107 Il CENTRO H Pag. 111 6 7 Introduzione Il lavoro di stesura dell’Accordo di programma per l’integrazione scolastica nella provincia di Ferrara è stato redatto da più soggetti istituzionali. Complessivamente contiene indicazioni sulle competenze e sulle finalità dell’attività finalizzata all’accoglienza dei soggetti disabili nel sistema educativo del nostro territorio. L’Accordo ha durata quinquennale e per meglio dialogare con il lettore, prima fra tutti la famiglia, abbiamo pensato che fosse opportuno accogliere la proposta del Comitato Ferrarese Area Disabili per realizzare uno strumento che potesse facilitarne la lettura. E’ nata quindi l’idea di fare questo volumetto. Le voci in esso riportate si presentano secondo un’agile sequenza alfabetica rappresentando piccole piste per meglio capire chi fa cosa nell’area dell’integrazione scolastica e che trasformano questa guida in una “cassetta degli attrezzi” per chi ne vorrà fare uso. Ci sembra che così facendo si possa contribuire a dare maggiore sistematicità alle informazioni e indicazioni contenute nell’Accordo, aiutandone la comprensione mediante un linguaggio trasparente, soprattutto a favore delle famiglie, e stemperando volutamente l’eventuale rigidità che spesso ma del tutto inavvertitamente si può nascondere dietro numeri e sigle. Speriamo di esserci riusciti. L’Assessore alla Pubblica Istruzione, Associazionismo, Sport e Tempo Libero, Politiche Giovanili della Provincia di Ferrara Angela Poltronieri 8 Presentazione Gentile lettrice, gentile lettore, questo libro intende essere un valido strumento utile a supportare le famiglie di alunni disabili nei rapporti con la scuola. Esso è stato realizzato dal Preside Daniele Civolani e dall'insegnante Mauro Presini. Entrambi godono di una lunga e qualificata esperienza nell'ambito scolastico. I curatori del libro appartengono al COMITATO FERRARESE AREA DISABILI. Questa realtà, nata nell'anno 2001, è formata da associazioni di categoria, associazioni di famiglie e di autoaiuto, da cooperative e da altre varie realtà del terzo settore ferrarese. Dalla fondazione del Comitato al Gennaio 2008, portavoce del comitato era Paolo Frignani. Dal Gennaio 2008, questa nomina è passata al sottoscritto. Scopo ed obiettivo del COMITATO FERRARESE AREA DISABILI è quello di sostenere e realizzare progetti comuni e condivisi che riguardano le persone con disabilità nel campo dell'integrazione scolastica, dell'inserimento lavorativo, della fruizione dello sport e del tempo libero e del superamento delle barriere architettoniche e quello di rappresentare tutte le associazioni che lo compongono nelle sedi pubbliche ed istituzionali e nei vari e diversi tavoli di progettazione. Tornando al libro, esso risulta essere di facile comprensione. L'auspicio è quindi, che questo strumento venga largamente utilizzato, non solo per richiamare la scuola a quelli che sono i propri obblighi, ma anche per far scoprire tutte le potenzialità che una persona con disabilità può avere, anche e soprattutto in età scolare. Il portavoce del Comitato Ferrarese Area Disabili Marco Trombini. 9 Glossario per la comprensione delle più comuni sigle o abbreviazioni utilizzate nel testo A.T.A. – Personale amministrativo-tecnico-ausiliario della scuola (il personale di segreteria e di laboratorio e quelli che una volta erano i bidelli); C.D.I.H. – La sigla ed il centro non esistono più, attualmente esiste il C.S.C. (Centro Servizi e Consulenze). Il Centro Servizi e Consulenze per l’Integrazione è un’articolazione dell’Unità Organizzativa Integrazione (UOI) del Comune di Ferrara. Svolge compiti di supporto ai processi di integrazione scolastica e sociale attraverso attività di informazione, formazione, consulenza, ricerca e documentazione educativa. Si rivolge a famiglie, scuole, servizi, terzo settore. Il C.S.C. organizza Attività di Formazione, coordina Gruppi di Lavoro Permanenti nei quali vengono approfondite precise tematiche (in particolare Disturbi Specifici di Apprendimento, Autismo, Comunicazione Aumentativa e Alternativa). A questi gruppi partecipano liberamente insegnanti, tecnici della riabilitazione, famigliari, educatori. Tali gruppi basano il proprio lavoro sul confronto delle esperienze, cercando di individuare percorsi e strumenti applicabili nei diversi contesti di vita. Il C.S.C. svolge molte attività di consulenza per le famiglie sulle opportunità di integrazione scolastica e sociale del territorio, oltre a fornire informazioni sull'organizzazione scolastica, sui servizi di supporto e sui gruppi di auto aiuto. Le consulenze vengono fornite su appuntamento telefonico o via mail. CENTRO H – Centro Handicap, ha l’obiettivo di garantire i servizi informativi, di consulenza e di accompagnamento alle persone disabili e anziane e alle loro famiglie. Si propone la tutela e la 10 promozione dei diritti di minori e adulti, di promuovere le opportunità formative, lavorative e assistenziali e il tempo libero. CENTRO NUOVE TECNOLOGIE -Su indicazione del M.I.U.R., nella provincia di Ferrara, presso il Polo scolastico di Portomaggiore, è stato istituito uno dei cinque Centri Regionali Nuove Tecnologie di collegamento nazionale. Tale Centro ha compiti di costruzione di archivi e contemporaneamente della messa in rete degli archivi esistenti, relativi alle nuove tecnologie, in rapporto a software e hardware esistenti, centri di consulenza, buone prassi nelle scuole, produzione e distribuzione di prodotti. Esso collabora con il C.D.I.H. (C.S.C.) e con gli altri centri già esistenti sul territorio. Esso ha sede presso l’ISTITUTO FALCONE BORSELLINO di PORTOMAGGIORE (FE). C.M. – Circolare Ministeriale. COMITATO DI VALUTAZIONE QUALITÀ dell’Ufficio Comune per l’Integrazione Sanitaria – Affianca l’Ufficio Comune per valutare i miglioramenti dell’integrazione dei processiassistenziali e i livelli di qualità percepita dagli utenti dei servizi. È formato da rappresentanti del Sindacato Pensionati e dell’Associazionismo Familiare per i minori e per i disabili. COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE -Della Commissione tecnica provinciale fanno parte i rappresentanti di tutte le componenti esistenti all’interno della Conferenza Provinciale, il G.L.I.P. (art. 15 della L. 104/1992), il G.L.H. (C.M. n. 227/1975) e gli organismi, già presenti sul territorio, che la Conferenza stessa individua. La Commissione tecnica provinciale ha compiti di coordinamento degli interventi di integrazione e delle commissioni tecniche locali. La Commissione tecnica provinciale, nell'ambito dei propri compiti istituzionali, può avvalersi del supporto del gruppo provinciale degli insegnanti di sostegno (cfr. PARTE PRIMA dell’Accordo di Programma) e di altri gruppi di lavoro, presenti sul territorio. 11 C.S.A. – Sigla non più esistente, stava ad indicare il vecchio Provveditorato agli Studi, ora denominato Ufficio Scolastico Provinciale (U.S.P.). D.F. – La Diagnosi Funzionale (Legge 104/92) è l’atto di valutazione dinamica di ingresso e presa in carico a cui provvede l’Unità Multidisciplinare presente nei servizi specialistici per l’Infanzia, è cioè fatta dai medici e dagli specialisti che hanno preso in carico il bambino. D.P.C. – Dipartimento Cure Primarie: comprende la Pediatria di Comunità che, a sua volta, comprende i Consultori Pediatrici e gli Ambulatori Specialistici (Audiologia, Oculistica, Foniatria Pediatrica). Il Dipartimento Cure Primarie, in dipendenza dal Direttore Sanitario, é struttura organizzativa integrata ed interdisciplinare che coordina il sistema delle cure sanitarie primarie erogate dagli operatori e dai servizi convenzionati cui competono le attività territoriali di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, ambulatoriali e domiciliari. D.P.R. – Decreto del Presidente della Repubblica. D.S.M. – Dipartimento di Salute Mentale: è il reparto a cui fa capo lo S.M.R.I.A. Il Dipartimento di Salute Mentale è la struttura operativa dell'Azienda U.S.L. di Ferrara di organizzazione, gestione e produzione delle prestazioni finalizzate alla promozione della salute mentale, alla prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione del disagio psichico, del disturbo mentale e delle disabilità psicofisiche delle persone per l'intero arco della vita. F.S.E. – Fondo Sociale Europeo -Il Fondo Sociale Europeo è uno dei più importanti strumenti finanziari dell'Unione Europea. Nell'ambito delle politiche comunitarie la sua azione si esplica nello sviluppo e nel finanziamento di una serie di progetti volti allo sviluppo e alla promozione della coesione tra i diversi stati membri, nel quadro del Trattato di Roma siglato nel 1957, che sancì la nascita della Comunità Economica Europea. 12 G.L.H. – Gruppo di Lavoro Handicap – Il Gruppo è composto da: Licia Piva Dirigente Scolastico Circolo Didattico "C. Govoni" Ferrara Pasqua Lina Dirigente Scolastico Scuola Secondaria I° "Zappata" Carli -Comacchio (Fe) Iris Mattioli Dirigente Scolastico Scuola Secondaria II° IPSSAR "O. Vergani" -Ferrara Cristina Docente Scuola Primaria Circolo Didattico Argenta Montanari (Fe) Enzo Rega Docente Scuola Secondaria I° "F. De Pisis" -Ferrara Antonio Docente Scuola Secondaria II° IPSSAR "O. Cavicchi Vergani" -Ferrara Laura Faggioli Docente utilizzata USP e coordinatrice del gruppo Ed ha i seguenti compiti: 1 – Formula proposte in merito alle dotazioni organiche del personale di sostegno. 2 – Valuta i progetti al fine di assegnare i fondi della legge 440. G.L.I. – Gruppo di Lavoro di Istituto -Presso ogni Circolo o Istituto, il Gruppo di studio e lavoro, previsto l’art. 15, punto 2 della L. 104/92, si costituisce con il compito di promuovere e coordinare i progetti e le azioni positive messe in atto da ogni unità scolastica per favorire l’integrazione. Esso è composto dal Dirigente Scolastico, che lo presiede; un Rappresentante dell’Azienda ASL; due Rappresentanti dei docenti, di cui uno specializzato; un Rappresentante degli studenti (per le scuole medie di 2° grado); un Rappresentante dei genitori degli alunni con handicap (o eventualmente delle loro Associazioni) da loro stessi indicato; un Rappresentante dei genitori eletti nel Consiglio di Circolo/Istituto. Nel caso si ritenga opportuno può intervenire un Rappresentante dell’Ente Locale. Il Gruppo si riunisce almeno tre volte l’anno. Ha il compito di collaborare alle iniziative educative e di integrazione 13 predisposte dal piano educativo e di facilitare la programmazione e la verifica dei piani educativo-riabilitativi individualizzati (la cui stesura resta di competenza di gruppi di lavoro "tecnici" che si costituiscono in riferimento al singolo alunno) G.L.I.P. – Gruppo di Lavoro Interistituzionale -È organo di consulenza e di proposta al Provveditore agli Studi, di consulenza alle singole scuole, di collaborazione con gli Enti Locali e le Unità Sanitarie Locali per la conclusione e la verifica dell'esecuzione degli Accordi di Programma; È autonomo nella sua attività di studio e di elaborazione. Ha carattere interistituzionale. È composto da esperti in campo pedagogico-didattico o in quello giuridico ed amministrativo-organizzativo relativamente al funzionamento dei servizi territoriali scolastici, extrascolastici e sociosanitari, con particolare riferimento alle problematiche dell'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap: un ispettore tecnico nominato dal Provveditore agli Studi; un esperto della scuola utilizzato ai sensi dell'art. 14, decimo comma, della legge 20 maggio 1982, n.270, e successive modificazioni; due esperti designati dagli Enti Locali; due esperti designati dalle Unità Sanitarie Locali; tre esperti designati dalle associazioni delle persone handicappate maggiormente rappresentative a livello provinciale nominate dal Provveditore agli Studi su segnalazione delle associazioni stesse. Fra i suoi compiti: 1. Attività di ricerca e di studio per la redazione di proposte finalizzate alla stipula, alla realizzazione, al monitoraggio ed alla verifica degli Accordi di Programma; 2. Attività di ricerca e di studio per la redazione di proposte finalizzate all'ottimizzazione dei rapporti interistituzionali ed alla efficacia dell'integrazione scolastica; 3. Elaborazione di specifiche proposte e di ipotesi di progetti di iniziative finalizzate all'efficacia dell'integrazione scolastica, da presentare al Provveditore agli Studi; 4. Attività di consulenza e supporto nei confronti delle istituzioni scolastiche, relativamente a ciò che concerne i rapporti di queste 14 con i servizi pubblici territoriali (AA.UU.SS.LL., EE.LL.) e le Associazioni delle famiglie degli alunni in situazione di handicap, nonché a ciò che riguarda ogni altra iniziativa extra e parascolastica utile all'integrazione scolastica dei predetti alunni; 5. Collaborazione con gli Enti Locale e le Unità Sanitarie Locali ed in particolare con i rispettivi servizi specialistici per l'impostazione e l'attivazione di interventi di supporto alla definizione ed alla realizzazione dei piani educativi individualizzati di cui all'art. 12 della legge 104/92, nonché per la realizzazione delle strutture e delle attività di cui all'art.8, comma 1, lettere l) ed m), della stessa legge; 6. Predisposizione della relazione annuale da inviare al Ministero della Pubblica Istruzione; 7. Rilevazione di dati, comparazione fra contesti territoriali differenti, attività di ricerca ed analisi di situazioni significative a livello interistituzionale, elaborando corrispondenti proposte nonché specifiche ipotesi di intervento su singole questioni di particolare emergenza, segnalate dai provveditori agli Studi ovvero venute a conoscenza del Gruppo attraverso l'apporto dei suoi membri G.L.I.S.S. – Gruppo di Lavoro per l’integrazione nella Scuola Superiore – è formato da operatori scolastici e da educatori del Comune di Ferrara) che svolgono anche azioni di monitoraggio e documentazione delle esperienze. Il G.L.I.S.S. è rappresentato da un docente nella Commissione provinciale dei docenti di sostegno (nota del C.S.A. prot. n. 278/p del 16.1.2006) istituita presso il C.S.A. di Ferrara. I.C.D. 10 – Metodo di classificazione internazionale del disagio e della disabilità. La classificazione ICD (dall'inglese International Classification of Diseases) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO, dall'inglese World Health Organization). L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione disalute e igiene pubblica. È stata sottoscritta da 43 nazioni dell'OMS 15 nel maggio 1990 ed ha iniziato ad essere utilizzata intorno al 1994. È oggi alla decima edizione, ma è l'ultima di una serie di tentativi di classificazione ragionata, iniziata circa nel 1850. M.I.U.R. – Ministero che si occupa di Scuola e di Università. P.E.I. – Piano Educativo Individualizzato (art. 12, comma 5, legge n. 104/92) – Il documento contiene tutte le attività educative e didattiche programmate, con relative verifiche e valutazioni, e include gli interventi di carattere riabilitativo e sociale. È redatto dall’intero Consiglio di Classe con gli Operatori dell’Unità Multidisciplinare, gli Operatori del Servizio Sociale e in collaborazione coi genitori. P.D.F. – Profilo Dinamico Funzionale: indica il prevedibile sviluppo dell’alunno/studente sia nei tempi brevi (sei mesi) che nei tempi medi (due anni) e deve mettere in evidenza il collegamento fra i vari progetti educativi, riabilitativi e di socializzazione, sia scolastici che extrascolastici. P.O.F. – Piano dell’Offerta Formativa: è il documento che comprende tutte le attività didattiche e formative di ogni singola scuola di anno in anno. Tutte le scuole sono tenute a mettere in evidenza nel P.O.F. le forme e le modalità dell’accoglienza e dell’integrazione degli alunni disabili. U. O. I. – Unità Organizzativa Integrazione del Comune di Ferrara U.O. di S.M.R.I.A. – Unità operativa di Salute Mentale e Riabilitazione dell’Infanzia e dell’Adolescenza – A.U.S.L. di Ferrara. L'Unità Operativa: -svolge le proprie funzioni nell'ambito della prevenzione, diagnosi e cura del disagio e delle patologie di minori, che discendono da situazioni familiari a rischio, da fattori socio ambientali sfavorevoli e da eventi psicosociali stressanti; -eroga interventi di psicologia clinica ad adulti e famiglie con figli minori che manifestano difficoltà personali e relazionali, che 16 richiedono attenzione o trattamento in relazione alla salute mentale dei figli minori; -fornisce gli opportuni supporti clinici di counseling e trattamento alle famiglie con figli minori che subiscono eventi psicosociali stressanti allo scopo di rimuovere tali eventi o di superarli in maniera adeguata; -collabora nel trattamento della casistica in carico ad altri Servizi Sanitari qualora si ravvisi la necessità di specifici rapporti e/o interventi psicologici; -presta consulenze e/o svolge interventi diretti in favore di altri Servizi Sanitari, Sociali, Educativi per la progettazione e la conduzione del lavoro di rete al fine di contrastare fenomeni di emarginazione ed istituzionalizzazione; -contribuisce a contrastare l'emarginazione e l'istituzionalizzazione nella fascia della minore età; -progetta e promuove interventi di educazione sanitaria negli ambiti di competenza e gestisce attività di formazione e ricerca; -collabora con il privato sociale per quanto di competenza. U.S.R. E.R. – Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. I compiti e le funzioni dell'Ufficio scolastico regionale sono le seguenti: 1) vigila sul rispetto delle norme generali sull'istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni, sull'attuazione degli ordinamenti scolastici, sui livelli di efficacia dell'azione formativa e sull'osservanza degli standard programmati. 2) cura l'attuazione nell'ambito territoriale di propria competenza, delle politiche nazionali per gli studenti. 3) esercita la vigilanza sulle scuole non statali paritarie e non, nonché esercita la vigilanza sulle scuole straniere in Italia. 4) assicura la diffusione delle informazioni. 5) esercita le attribuzioni, assumendo legittimazione passiva nei relativi giudizi, in materia di contenzioso del personale della scuola e del personale amministrativo in servizio presso gli uffici scolastici periferici. 17 6) attiva la politica scolastica nazionale sul territorio supportando la flessibilità organizzativa, didattica e di ricerca delle istituzioni scolastiche. 7) svolge attività di verifica e di vigilanza al fine di rilevare l'efficienza delle attività delle istituzioni scolastiche e di valutare il grado di realizzazione del piano dell'offerta formativa. 8) promuove la ricognizione delle esigenze formative e lo sviluppo della relativa offerta formativa sul territorio in collaborazione con la regione e gli enti locali. 9) cura i rapporti con l'amministrazione regionale e con gli enti locali, per quanto di competenza statale: per l'offerta formativa integrata; per l'educazione degli adulti; per l'istruzione e formazione tecnica superiore; per i rapporti scuola-lavoro. 10) assegna alle istituzioni scolastiche, nell'ambito dei capitoli di bilancio affidati alla sua gestione, le risorse finanziarie e le risorse di personale. 18 19 Iscrizione a scuola Al momento dell’iscrizione, la famiglia deve rivolgersi alla scuola competente per territorio o altra scuola di sua scelta, e presentare la Certificazione di handicap e la Diagnosi funzionale rilasciate preventivamente dall’Azienda USL competente. Per richiedere la certificazione la famiglia deve rivolgersi al Distretto socio-sanitario dell’Azienda USL del proprio territorio, che procederà all’osservazione e al rilascio della Certificazione/attestazione di handicap nonché della Diagnosi funzionale. La richiesta della certificazione, da parte della famiglia, può essere avanzata sia al momento della prima iscrizione a scuola, sia durante il percorso scolastico, qualora se ne presenti la necessità. La famiglia può comunque decidere di non avvalersi di tale certificazione nel passaggio da una classe a quella successiva, qualora lo ritenga opportuno. Quando un alunno termina un corso di studi e passa a quello successivo la famiglia deve presentare alla scuola prescelta, al momento dell’iscrizione, la Diagnosi funzionale aggiornata all’anno in corso unitamente alla Certificazione di handicap, che viene rilasciata una sola volta al momento dell’individuazione della disabilità. Per le iscrizioni agli Istituti tecnici, professionali ed artistici, se necessario, la famiglia richiede la documentazione certificativa, all’U.O. S.M.R.I.A. dell’A.U.S.L. (vedi allegato 2 dell’Accordo di Programma). La certificazione dovrà contenere una dichiarazione da cui risulti che la natura della disabilità non è tale da pregiudicare l’esercizio di eventuali attività di laboratorio previste dall’indirizzo di studio o dalla sezione scelta. È necessario, a questo proposito, tener conto delle scadenze previste per le iscrizioni scolastiche in quanto, solo presentando tale documentazione, è possibile attivare tutte le procedure necessarie per la formazione delle classi e l’individuazione delle necessità di sostegno e di assistenza. La tempestività nella presentazione della 20 corretta documentazione permette l’attivazione di tutti quegli interventi tesi a favorire la continuità da un ordine di scuola all’altro e l’attivazione dei Gruppi di lavoro previsti dagli Accordi di Programma. Documentazione LA CERTIFICAZIONE Il primo atto formale che viene richiesto alla famiglia per poter usufruire di tutti i servizi per la disabilità è quello della certificazione. La Certificazione viene rilasciata solo su richiesta della famiglia dagli specialisti dell’Azienda Sanitaria Locale nel Presidio Sociosanitario Distrettuale dove risiede la famiglia o da operatori sanitari di strutture convenzionate. Tale certificazione verrà consegnata ai genitori dell’alunno o, su delega scritta degli stessi, ai competenti Organismi Scolastici. La certificazione di handicap non è soggetta a rinnovo annuale. La famiglia può decidere di non avvalersi più di tale certificazione nel passaggio da una classe a quella successiva e nel passaggio da un ordine e grado all’altro. LA DIAGNOSI FUNZIONALE Gli specialisti, in seguito alla certificazione, devono redigere anche la Diagnosi Funzionale. Al momento dell’iscrizione a scuola la famiglia deve presentare, infatti, sia la Certificazione che la Diagnosi Funzionale. Per Diagnosi Funzionale si intende la descrizione analitica della compromissione funzionale, delle competenze e delle potenzialità dell’alunno diversamente abile. Viene rilasciata dall’Unità Multidisciplinare in servizio presso l’Azienda U.S.L. di competenza territoriale o da specialisti in regime di convenzione con la medesima; deve essere inviata al Dirigente 21 scolastico possibilmente insieme alla certificazione/attestazione, al momento dell’ingresso nel sistema scolastico. La Diagnosi Funzionale viene redatta e/o rinnovata all’inizio di ogni ciclo scolastico e può essere aggiornata in qualsiasi momento, quando gli specialisti dell’Unità Multidisciplinare e gli altri operatori che hanno in carico terapeutico-riabilitativo l’alunno, ne ravvedano la necessità in rapporto al variare del suo stato funzionale psicofisico. IL PROFILO DINAMICO FUNZIONALE Il Profilo Dinamico Funzionale indica il prevedibile livello di sviluppo che l’alunno/studente dimostra di possedere nei tempi brevi (sei mesi) e nei tempi medi (due anni) e deve evidenziare, fra le altre informazioni, le modalità di collegamento tra progetti educativi, progetti riabilitativi e progetti di socializzazione sia scolastici sia extrascolastici. Entro il mese di Settembre di ogni anno i Dirigenti scolastici programmano un calendario di incontri del GLIC -Gruppo di lavoro sul caso finalizzati alla formulazione del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Il PDF dovrà essere redatto entro i primi due mesi dall’inizio del primo anno scolastico di ogni ordine e grado di istruzione ed aggiornato come previsto dagli Accordi di Programma. 16 PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO Il Piano Educativo Individualizzato è il documento nel quale vengono descritti gli interventi, integrati ed equilibrati tra loro, predisposti per l’alunno nell’arco dell’anno scolastico ai fini della realizzazione del diritto all’educazione ed all’istruzione. Viene redatto, sulla base delle indicazioni contenute nella Diagnosi Funzionale e nel Profilo Dinamico Funzionale (PDF), dal personale dell’AUSL e dal personale scolastico con la collaborazione della famiglia, possono partecipare anche altre persone che siano coinvolte nel progetto di vita dell’alunno; contiene i progetti didattico- educativi-riabilitativi e di socializzazione individuati sia in ambito scolastico che extrascolastico. Viene verificato periodicamente tenendo conto dell’ordinaria ripartizione dell’anno scolastico, preferibilmente entro 22 ottobre/novembre -aprile/giugno e comunque ogni volta se ne ravvisi la necessità. L’accesso e l’eventuale copia del PEI come della DF e del PDF e della scheda di sintesi, oltre che alla competente Azienda USL per fini d’istituto, è riservata ai docenti che hanno in carico l’alunno ed ai genitori o tutori con il vincolo di riservatezza. IL PERCORSO SCOLASTICO La frequenza scolastica di un alunno diversamente abile prevede l’attivazione di alcune procedure fondamentali: -La riduzione del numero degli alunni nella classe dove viene accolto, se espressamente richiesta dagli specialisti. La classe che accoglie alunni disabili, in presenza di un progetto specifico, può essere formata con un numero ridotto di 20 alunni se l’handicap è grave o se in quella classe ci sono due alunni disabili. La situazione di gravità dovrà essere certificata dagli specialisti dell’ AUSL. -L’attribuzione di ore di sostegno con insegnanti specializzati. Le ore di sostegno vengono assegnate alla classe dal G.L.I. sulla base di quanto indicato nel Piano Educativo Individualizzato, nei limiti comunque, di quanto predisposto a livello ministeriale e regionale. -L’attivazione dei Gruppi di lavoro: GLI -Gruppo di lavoro di Istituto GLIP -Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale GLH – Gruppo di Lavoro Handicap G.L.I.S.S. – Gruppo di Lavoro per l’integrazione nella Scuola Superiore -L’attivazione degli interventi assistenziali specialistici per l’autonomia, la relazione e la comunicazione (Educatori Comunali, Tutor, Collaboratori Scolastici) a seconda delle caratteristiche dell’alunno indicate nella diagnosi funzionale. - La fornitura di ausili per la postura, per la comunicazione e per la mobilità. 23 Azioni per l’integrazione PERSONALE Per assicurare il diritto allo studio agli alunni diversamente abili è indispensabile la presenza e il coordinamento di figure con diversa professionalità: -i Docenti Disciplinari e di Sostegno, cui è affidato l’alunno, che progettano e conducono insieme l’attività didattica, anche individualizzata, facilitandone l’integrazione nella classe; -il Collaboratore scolastico (A.T.A.), che svolge attività di assistenza all’alunno negli spostamenti all’interno dell’edificio scolastico, nell’accompagnamento all’entrata e all’uscita dalla scuola e collabora anche nella cura dell’igiene personale e al momento del pasto; -il Personale Educativo Assistenziale comunale per l’assistenza educativa (l’educatore comunale), la cui competenza è dell’Ente Locale o della A.U.S.L., se delegata, che assicura l’intervento agli alunni con bisogni particolari e continuativi o gravemente non autonomi, come indicato nel Piano Educativo Individualizzato e sulla base della Diagnosi Funzionale. -i Tutor (solo per gli Istituti Secondari di secondo grado). Al fine di migliorare l’integrazione scolastica e sociale dello studente disabile, con particolare riferimento all’acquisizione di autonomie personali, il consiglio di classe, se necessario, formula un progetto, previo accordo con lo studente e la sua famiglia, integrato nel più generale P.E.I. , che preveda la collaborazione di un giovane con funzione di tutor dello studente stesso. Il tutor corrisponde ad una figura in grado di prendersi cura di una persona quasi coetanea in difficoltà, per aiutarla attraverso la costruzione di rapporti amicali in cui convergono le sue capacità personali ma, soprattutto, la sua disponibilità umana. Egli ha la funzione di motivare lo studente disabile e può facilitare il superamento di situazioni difficili collegabili a problemi relazionali ed affettivi. 24 AUSILI, SUSSIDI E ARREDI Se un alunno ha bisogno di ausili particolari sia per l’autonomia personale che per specifiche necessità, l’Azienda USL assegna gli ausili necessari anche personalizzati, sulla base della specifica disabilità funzionale. L’Azienda USL deve provvedere all’acquisto degli ausili necessari al raggiungimento degli obiettivi previsti nel Profilo Dinamico Funzionale: tali bisogni sono individuati e predisposti dall’ U.O. di S.M.R.I.A. – Unità operativa di Salute Mentale e Riabilitazione dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’A.U.S.L. di Ferrara. La Scuola provvede all’acquisto di particolari strumenti e sussidi didattici; sono previsti per questo finanziamenti specifici erogati dal Ministero per l’Istruzione -Università e Ricerca. Le richieste, su proposta del G.L.I. (Gruppo di Lavoro d’Istituto), devono pervenire dalle scuole interessate alla scuola capofila del proprio territorio, che provvede all’acquisto e alla consegna in comodato d’uso dello strumento richiesto. I Comuni e le Province, ciascuno per le proprie competenze, devono invece provvedere a fornire arredi e attrezzature specifiche per facilitare la permanenza e la mobilità all’interno e all’esterno della scuola. BARRIERE ARCHITETTONICHE Le scuole non debbono avere barriere architettoniche. È competenza degli Enti Locali provvedere ad abbattere e a non ripresentare barriere architettoniche. Essi devono inoltre predisporre ascensori e montascale, per favorire la massima autonomia sia nell’accesso che all’interno dell’edificio scolastico. Nello specifico i Comuni hanno competenza sugli edifici della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado e la Provincia per la scuola secondaria di secondo grado. TRASPORTO E MENSA Gli Enti Locali provvedono ad attivare i servizi di mensa e trasporti che garantiscono la completa fruibilità del tempo scuola e del diritto allo studio. 25 In particolare si impegnano, al momento dell’acquisizione di nuovi mezzi di trasporto, ad assicurarsi che siano adeguati alle esigenze di tutti gli alunni. RAPPORTI TRA SCUOLA E TERRITORIO Sono presenti sul territorio attività ed iniziative culturali, sportive e di tempo libero rivolte alla totalità della popolazione scolastica e, laddove necessario, sono assicurati interventi individualizzati per una reale e piena integrazione sociale. Maggiori informazioni potranno essere richieste agli uffici Politiche Sociali dei Comuni. INTERVENTI PARTICOLARI Interventi di riabilitazione Gli interventi di riabilitazione sono di competenza dell’Azienda USL; sono individuati dall’U.O. di S.M.R.I.A., sulla base della Diagnosi Funzionale e del Profilo Dinamico Funzionale, tali interventi dovrebbero svolgersi in armonia con l’orario scolastico. Somministrazione farmaci Se un alunno ha bisogno di assumere farmaci in orario scolastico, la somministrazione sarà assicurata, previa concertazione tra gli operatori scolastici e sanitari e la famiglia, sulla base della certificazione e prescrizione del medico di base o dello specialista. 26 Centri risorse CENTRO H – Centro Handicap, ha l’obiettivo di garantire i servizi informativi, di consulenza e di accompagnamento alle persone disabili e anziane e alle loro famiglie. Si propone la tutela e la promozione dei diritti di minori e adulti, di promuovere le opportunità formative, lavorative e assistenziali e il tempo libero. CENTRO NUOVE TECNOLOGIE – Il Centro fornisce informazione e consulenza ad operatori scolastici e famiglie in materia di : . ausili informatici per facilitare/consentire l’accesso al PC alle persone con disabilità; . software didattico a sostegno dei processi di apprendimento di alunni con disabilità e difficoltà di apprendimento Il Centro promuove iniziative di formazione sulla base delle richieste ed esigenze delle scuole e fornisce ausili e software in comodato d'uso precario, poiché il prestito d'uso alle scuole è la modalità più efficace di promozione all'uso di software o ausili specifici. Il comodato d'uso precario: . è concesso sulla base di una richiesta di consulenza al Centro (su appuntamento, presso il Centro o lo Sportello di Consulenza presso il Circolo Alda Costa di Ferrara) . è limitato ai tempi dell'effettivo utilizzo, all'assenza di richieste da parte di altre scuole e alla durata dell'anno scolastico. Per la richiesta di consulenze: inviare la richiesta dopo aver concordato la data dell'appuntamento con le docenti referenti ins. Chiara Bertelli: chiara-bertelli@libero.it ins. M. Antonietta Difonzo: centrodelta1@alice.it CENTRO SERVIZI E CONSULENZE (C.S.C.) - Il Centro Servizi e Consulenze per l’Integrazione è un’articolazione dell’Unità 27 Organizzativa Integrazione (UOI) del Comune di Ferrara. Svolge compiti di supporto ai processi di integrazione scolastica e sociale attraverso attività di informazione, formazione, consulenza, ricerca e documentazione educativa. Si rivolge a famiglie, scuole, servizi, terzo settore. Il CSC organizza Attività di Formazione, coordina Gruppi di Lavoro Permanenti nei quali vengono approfondite precise tematiche (in particolare Disturbi Specifici di Apprendimento, Autismo, Comunicazione Aumentativa e Alternativa). A questi gruppi partecipano liberamente insegnanti, tecnici della riabilitazione, famigliari, educatori, e si basano sul confronto delle esperienze, cercando di individuare attraverso il confronto e la condivisione delle diverse competenze, percorsi e strumenti applicabili nei diversi contesti di vita. Il C.S.C. svolge molte attività di consulenza per le famiglie sulle opportunità di integrazione scolastica e sociale del territorio, oltre a fornire informazioni sull'organizzazione scolastica, sui servizi di supporto e sui gruppi di auto aiuto. Le consulenze vengono fornite su appuntamento telefonico o via mail. COMITATO DI VALUTAZIONE QUALITÀ -Nell’ambito dell’Ufficio Comune per l’Integrazione socio-sanitaria è stato istituito il Comitato di Valutazione Qualità che ha funzioni consultive e si rapporta in prima istanza con l’Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara. Le funzioni del Comitato di valutazione qualità sono di favorire l’incontro tra la conoscenza dei bisogni della comunità ed i servizi realizzati dagli Enti e dalle Istituzioni. Il Comitato è formato da rappresentanti del sindacato pensionati e dell’associazionismo familiare per minori e disabili. Ha un rapporto consultivo e propositivo sia con le figure tecniche di gestione dell’Ufficio comune che con il Comitato di distretto al quale relazionerà periodicamente. I rappresentanti: Carmen Capatti presidente Luana Vecchi area anziani 28 Sabrina Carli area disabili Laura Roncagli area minori – famiglie La segreteria è presso l’Assessorato alla Salute e Servizi alla Persona del Comune di Ferrara Via Boccacanale di S.Stefano 14/e – tel. 0532/419685 COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE -Della Commissione tecnica provinciale fanno parte i rappresentanti di tutte le componenti esistenti all’interno della Conferenza Provinciale, il G.L.I.P. (art. 15 della L. 104/1992), il G.L.H. (C.M. n. 227/1975) e gli organismi, già presenti sul territorio, che la Conferenza stessa individua. La Commissione tecnica provinciale ha compiti di coordinamento degli interventi di integrazione e delle commissioni tecniche locali. La Commissione tecnica provinciale, nell'ambito dei propri compiti istituzionali, può avvalersi del supporto del gruppo provinciale degli insegnanti di sostegno (cfr. PARTE PRIMA dell’Accordo di Programma) e di altri gruppi di lavoro, presenti sul territorio. PUNTO VALUTAZIONE AUSILI (P.V.A.)1 – È un servizio svolto da operatori del Centro Servizi e Consulenze in collaborazione con l’U.O. di S.M.R.I.A. dell’AUSL. CENTRI TERRITORIALI HANDICAP (RENAZZO E PORTOMAGGIORE) -Nel 2007 sono stati individuati dall’Ufficio Scolastico Provinciale di Ferrara due Centri Territoriali Handicap presso il Circolo Didattico di Renazzo e presso l’Istituto di Istruzione Secondaria Superiore di Portomaggiore. I due Centri Territoriali Handicap ricevono dall’Ufficio Scolastico Provinciale finanziamenti finalizzati all’acquisto di attrezzature tecniche, sussidi didattici e ogni altra forma di ausilio tecnico necessario all’integrazione scolastica della persona handicappata, ai 1 Per tutte le ulteriori informazioni, vedi l’allegato 8 dell’Accordo di Programma 29 sensi della Legge 440/97. Gli acquisti di attrezzature possono essere effettuati dai due Centri Territoriali per l’integrazione scolastica di Renazzo e di Portomaggiore per le esigenze di alunni portatori di handicap grave, frequentanti scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ferrara. I materiali acquistati vengono assegnati in comodato d’uso all’Istituzione Scolastica richiedente e rimangono in dotazione a tale scuola per la durata della frequenza scolastica degli alunni per i quali sono stati richiesti. Poi vengono restituiti al Centro per essere destinati ad altri alunni della provincia. Da circa un anno, nell’ambito della programmazione dei Piani di Zona 2005/2007 è stata approvata un’intesa per la messa in rete delle risorse e delle competenze dei diversi centri di consulenza e di documentazione per l’integrazione delle persone con disabilità della Provincia di Ferrara. Gli Enti che hanno aderito all’Intesa sono: . la Provincia di Ferrara; . l’Ufficio Scolastico Provinciale; . i Comuni nell’ambito dei Distretti dei Piani Sociali di Zona; . il Circolo Didattico di Renazzo con il proprio Centro Territoriale Handicap; . l’Istituto di Istruzione Secondaria “Falcone-Borsellino” di Portomaggiore con il proprio Centro Territoriale Handicap e con il Centro Territoriale di Supporto per l’utilizzo delle Nuove Tecnologie per l’integrazione scolastica; . il Comune di Ferrara con il Centro Servizi Consulenza e Documentazione (C.S.C.) e con il Centro H – C.A.A.D. RIFERIMENTI: Circolo Didattico di Renazzo: Indirizzo: Via di Renazzo 40 Tel. 051 909174 Responsabile e referente: Paolo Valentini (Dirigente Scolastico) E-mail: ddrenazzo@libero.it Istituto di Istruzione Secondaria Superiore “Falcone Borsellino”: Indirizzo: Via Roma 39 – Portomaggiore Tel. 0532/325462 0532/811611 30 Responsabile: Paola Zardi (Dirigente Scolastico) Referente: Simonetta Locatelli (docente) E-mail: fetd070005@istruzione.it 31 Organi di vigilanza e di controllo L’Accordo di Programma prevede un Collegio di Vigilanza che ha fra i propri compiti la verifica, la valutazione periodica e diffusione dell’Accordo. Il Collegio di Vigilanza è presieduto dal Presidente della Provincia o suo delegato, ed è costituito da Prefetto, Dirigente del C.S.A., Sindaco del Comune capoluogo o suo delegato, un rappresentante dei comuni per ogni ambito territoriale individuato, un rappresentante dell’A.U.S.L. La Commissione Tecnica ha deciso di istituire un livello intermedio di valutazione della applicazione dell’Accordo. In prima istanza la raccolta delle informazioni è affidata a un componente della Commissione2 il quale ha il compito di valutare la gravità del problema ed eventualmente di riunire un gruppo tecnico composto da un rappresentante per ogni istituzione. Daniele Civolani – presso la sede della Commissione, Assessorato Pubblica Istruzione della Provincia – 0532299622 – daniele.civolani@fastwebnet.it 32 Domande più frequenti Dove ci si rivolge per l’iscrizione al nido e/o alla scuola dell’infanzia comunale? Ci si reca alle Circoscrizioni Comunale di Ferrara o agli Uffici Comunali presso le quali hanno sede le scuole in cui si intende iscrivere il figlio o la figlia con la Certificazione e la Diagnosi Funzionale. Dove ci si rivolge per l’iscrizione alla scuola dell’infanzia primaria, secondaria di primo e secondo grado? Ci si reca presso gli uffici di segreteria delle istituzioni scolastiche a cui fa capo la scuola dove si intende iscrivere il figlio o la figlia con la Certificazione e la Diagnosi Funzionale. Se mio figlio frequenta una scuola fuori dal Comune di residenza cosa succede? Deve innanzitutto essere riconosciuta una esigenza inderogabile alla frequenza fuori Comune. Fatto questo, è il Comune di residenza che si deve accordare con quello di frequenza e con la Scuola dove il bambino è iscritto per provvedere a trasferire i fondi necessari alla gestione del progetto didattico e del personale di sostegno. (Prima Parte, art. 3, punto p ) Chi sono i responsabili dei trasporti e come faccio ad ottenerli? Sono responsabili gli Enti Locali. Occorre rivolgersi per informazioni agli Assessorati Comunali alla Pubblica istruzione e chiedere quale sia l’Ufficio e il funzionario responsabile. (Prima Parte degli Accordi, art. 3, punto b ) 33 Chi si deve occupare di mio figlio per l’accompagnamento all’ingresso e all’uscita, per l’assistenza igienica ed in mensa durante le ore scolastiche? Deve occuparsene il personale ausiliario della scuola secondo quanto previsto dal contratto di lavoro del 2002 (Terza Parte degli Accordi, art.9, punto 9.3). Esso “presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale anche con riferimento alle attività previste dall’art. 46”. (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro relativo al personale del comparto scuola per il quadriennio normativo 2002/2005 – TABELLA A – Profili di area del personale ATA) Cosa debbo fare per ottenere la somministrazione di farmaci a mio figlio durante le ore scolastiche? La regolamentazione della materia è contenuta nella Quinta Parte degli Accordi, Allegato n. 7 Art. 1 -Somministrazione dei farmaci La somministrazione di farmaci nella scuola non è da intendersi quale sostitutivo delle cure familiari, ma quale prassi da attuare solo nei casi di assoluta necessità riconosciuta dai servizi competenti. Negli articoli 2 e 3 vengono distinti i farmaci da somministrare per via non parenterale e quelli per via parenterale. I primi sono i farmaci che si prendono per bocca o con creme per la pelle o gocce, i secondi sono quelli che si assumono attraverso iniezioni. Solo nel primo caso il personale della scuola che si rende disponibile può somministrare i farmaci alle condizioni che sono indicate nell’art. 2. Gli altri farmaci possono essere somministrati dai genitori, da persone da esso delegate o da personale con competenze sanitarie. Se mio figlio ha bisogno di ausili particolari chi può aiutarmi ad ottenerli? Nella Prima Parte degli Accordi, all’art. 3 si dice che i Comuni, congiuntamente alle autonomie scolastiche statali e paritarie, al 34 C.S.A., all’A.U.S.L. ed alla Provincia devono “sostenere progetti di integrazione scolastica attraverso contributi, per la fornitura di attrezzature e ausili, ritenuti necessari dalla certificazione e dalla diagnosi funzionale, dal Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.)” Chi è responsabile dell’eventuale abbattimento delle barriere architettoniche che si potrebbero trovare nella scuola? Nella Prima Parte degli Accordi, agli art. 2/a e 3/b, si dice che sono responsabili la Provincia e i Comuni. Inoltre, nella Terza Parte degli Accordi all’art. 6 si dice che l’Azienda Sanitaria Locale (U.O. di S.M.R.I.A.) o gli specialisti privati autorizzati sono tenuti a fornire indicazioni su alcune modalità d’intervento che interessano altri enti in merito anche all’abbattimento delle barriere architettoniche. Ho diritto di partecipare alla stesura del progetto didattico di mio figlio? La partecipazione della famiglia alla stesura del P.E.I. è prevista sia dalla legge 104/92 (comma 5 dell’art. 12 -All'individuazione dell'alunno come persona handicappata ed all'acquisizione della documentazione risultante dalla diagnosi funzionale, fa seguito un profilo dinamico funzionale ai fini della formulazione di un piano educativo individualizzato, alla cui definizione provvedono congiuntamente, con la collaborazione dei genitori della persona handicappata, gli operatori delle unità sanitarie locali e, per ciascun grado di scuola, personale insegnante specializzato della scuola, con la partecipazione dell'insegnante operatore psicopedagogico individuato secondo criteri stabiliti dal Ministro della pubblica istruzione), sia dal DPR 24 febbraio 1994 "Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle unità sanitarie locali in materia di alunni portatori di handicap" (comma 2 dell’art. 5 -Il P.E.I. è redatto, ai sensi del comma 5 del predetto art. 12, congiuntamente dagli operatori sanitari individuati dalla USL e/o USSL e dal personale insegnante curriculare e di sostegno della scuola e, ove presente, con la partecipazione dell'insegnante 35 operatore psicopedagogico, in collaborazione con i genitori o gli esercenti la potestà parentale dell'alunno). Posso avere la copia del PEI? Sì, la famiglia può richiedere la consegna del Piano Educativo Individualizzato, alla cui formazione deve aver contribuito e checostituisce documento di immediato interesse personale. È comunque prevista la possibilità di vedere i documenti custoditi presso le amministrazioni pubbliche. Chiunque abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti può chiedere, ai sensi della legge 241/1990, di accedere ai documenti amministrativi ed anche di averne copia. Come faccio ad avere l’educatore comunale? La famiglia non deve produrre alcuna documentazione per ottenere l’assegnazione dell’educatore comunale. La scuola, qualora ve ne siano le condizioni, presenta una richiesta di intervento agli uffici comunali preposti per l’assegnazione di personale educativo. Tale richiesta viene poi valutata da una Commissione Tecnica locale che determina criteri e priorità di intervento. Perché mio figlio non ha l’educatore comunale? Poiché i servizi di assistenza educativa vengono attivati a partire dall’indicazione riportata nella Diagnosi Funzionale predisposta dall’A.U.S.L. dove si ravvisa o meno la necessità di Progetti Specifici per l’alunno, se tale indicazione non è riportata sulla Diagnosi l’educatore comunale non può essere assegnato. Per indicazioni più precise consultare l’art. 3, punto h dell’Accordo di Programma allegato in appendice. Come vengono assegnate le ore di sostegno alla classe? La scuola presenta le richieste sulla base delle Diagnosi Funzionali di tutti gli alunni disabili che frequenteranno l’anno scolastico 36 successivo. Tali domande saranno esaminate dal Gruppo di Lavoro per l’Handicap (G.L.H.) dell’Ufficio Scolastico Provinciale e in seguito saranno richieste al G.L.H. Regionale le risorse per l’intera provincia. Una volta ricevuto il numero di insegnanti di sostegno per la provincia, il G.L.H. li ripartisce fra i vari Circoli ed Istituti. Questi, al loro interno, valuteranno la distribuzione delle risorse secondo i criteri di gravità. Come mai l’insegnante di mio figlio non è specializzato? Gli insegnanti di sostegno specializzati vengono nominati utilizzando una graduatoria. Il numero degli iscritti a tale graduatoria è inferiore al numero dei bambini che hanno bisogno di insegnante di sostegno: è dunque necessario ogni anno ricorrere ad un certo numero di insegnanti non specializzati che hanno fatto domanda di essere impiegati come docenti di sostegno. Adesso che mio figlio sta per finire le medie, la scuola cosa deve fare per il passaggio all’altra scuola? Il percorso è definito negli Accordi di Programma, Parte Terza, Punto 6 e 7. Il punto 6 si occupa della scuola dell’infanzia e del primo ciclo affermando che le scuole sono tenute: -a mettere in atto, in accordo con le famiglie e gli specialisti responsabili, le forme più idonee per costruire la continuità fra scuole e per creare una conoscenza di base del nuovo ambiente da parte dell'alunno disabile, della sua famiglia e degli operatori scolastici; -a definire i referenti responsabili dei passaggi da un grado/ordine di scuola all'altro. Il punto 7 si occupa invece del passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado e afferma che: “L’orientamento per il passaggio dal primo al secondo ciclo deve garantire una corretta analisi dei potenziali di ciascun alunno disabile, la valorizzazione delle sue propensioni culturali e dei suoi interessi, la prospettiva complessiva del suo progetto di vita, evitando che la scelta sia maggiormente condizionata da questioni di contesto (es. lontananza della scuola superiore, pregiudizi verso un 37 certo tipo di scuola, ecc.), tali da determinare spesso un’aggregazione numerosa di alunni in certi istituti della provincia, non come armonico orientamento, ma come scelta derivata. Per preparare l’accoglienza nella scuola superiore e garantire il diritto di scelta del tipo d’istituto desiderato da parte dello studente e della sua famiglia, ciascun Istituto del secondo ciclo, indipendentemente dalla presenza d’iscritti disabili, assicura nel P.O.F. la definizione delle forme e delle modalità d’accoglienza e dell’integrazione degli studenti disabili.” Come vengono assegnati gli insegnanti di sostegno? La legge 27.12.1997, n. 449 all'art. 40 comma 3 attribuisce, nell'ambito dell'organico provinciale, un insegnante specializzato per ogni gruppo di 138 alunni complessivamente frequentanti gli istituti scolastici statali della provincia. La quantificazione oraria nel rapporto insegnante/alunno viene stabilita in base al Progetto Educativo che si fonda sui bisogni dei singoli soggetti rapportati alle diverse gravità di handicap. L'insegnante di sostegno viene assegnato, in piena contitolarità con gli altri docenti, alla classe in cui è inserito il soggetto in stato di handicap per attuare "forme di integrazione a favore degli alunni portatori di handicap" e "realizzare interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni". I dirigenti scolastici possono procedere, con adeguate motivazioni, alla nomina di docenti di sostegno in deroga al rapporto 1/138 alunni ( legge 20.8.2001, n. 333, c.m. 4.10.2001, n. 146). L'attivazione di posti di sostegno in deroga dovrà essere autorizzata dal Dirigente regionale. Al fine di consentire le operazioni propedeutiche all’autorizzazione dei posti di sostegno in deroga entro il mese di giugno, si sintetizzano di seguito le procedure: . I Dirigenti Scolastici promuovono gli incontri dei Gruppi di Lavoro di Istituto per la formulazione dei PDF e dei PEI e per l’elaborazione delle proposte relative alla individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l’indicazione del numero delle stesse. 38 . I Dirigenti Scolastici provvedono inoltre alla formulazione delle richieste di posti di sostegno in deroga agli uffici dei CSA competenti per territorio, dopo aver considerato anche l’insieme degli elementi che compongono il contesto organizzativo, il processo di integrazione realizzato e le diverse figure professionali utilizzate. . I Dirigenti degli USP attiveranno i Gruppi di Lavoro Provinciali per un parere sulle richieste di adeguamento pervenute dalle scuole e, sulla base di tale parere, dovranno inviare una loro proposta al Direttore Generale verificando che siano state valutate, oltre al numero degli alunni e alla gravità dell’handicap, le situazioni particolari e anche le situazioni organizzative. A tale scopo, i Dirigenti degli USP inviano alle Istituzioni Scolastiche schede di rilevazione dei dati che dovranno essere restituite ai rispettivi uffici dei USP competenti per territorio, entro e non oltre il 15 giugno, debitamente compilate e firmate dal Dirigente Scolastico, unitamente ad una relazione dettagliata che indichi i bisogni, le soluzioni e i percorsi adottati, i livelli d’integrazione delle risorse e ogni altro elemento utile alla valutazione tecnica, secondo i parametri di congruità, efficacia ed efficienza. Posso rifiutare l’insegnante di sostegno per mio figlio? Occorre ricordare innanzitutto che l’insegnante di sostegno è di supporto alla classe e non al singolo alunno. Pertanto la famiglia potrà concordare i modi dell’integrazione nella fase di preparazione della Diagnosi Funzionale accordandosi eventualmente con il responsabile dell’AUSL affinchè venga richiesta la riduzione del numero degli alunni per classe e non l’insegnante di sostegno. Se l’insegnante è stato assegnato esso non può essere ricusato dalla famiglia per il motivo riportato all’inizio. Mio figlio può frequentare il pre e/o il post scuola? L’Istituzione scolastica, nell’ambito dei progetti relativi all’ampliamento dell’offerta formativa, può organizzare, con il concorso di risorse che l’ente locale potrà assegnare, brevi periodi di 39 accoglienza e di sorveglianza degli alunni in arrivo anticipato e in uscita posticipata rispetto all’orario dell’attività didattica. Anche in relazione alle esigenze del trasporto scolastico di competenza dell’Ente Locale, nelle scuole materne ed elementari statali l’istituzione scolastica assicura tale servizio che è sempre svolto con accordo tra Ente Locale e Istituzione scolastica. La scuola definirà con un proprio regolamento le modalità di accoglienza. Posso avere accesso ai documenti scolastici? È prevista la possibilità di vedere i documenti custoditi presso le amministrazioni pubbliche. Chiunque abbia interesse per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti può chiedere, ai sensi della legge 241/1990, di accedere ai documenti amministrativi ed anche di averne copia. Mio figlio può partecipare ai Viaggi di istruzione? Essendo il viaggio di istruzione momento di attività didattica e formativa approvata dal Consiglio di Classe, la sua organizzazione compete principalmente ai docenti accompagnatori con la collaborazione degli studenti nei modi e nei termini decisi dal Consiglio di classe; tuttavia in fase di progettazione è necessario anche il contributo dei genitori, opportunamente convocati dal docente accompagnatore stesso. Per gli alunni in situazione di handicap la Nota n. 645 dell'11/04/2002 pone particolare attenzione al diritto degli alunni con handicap a partecipare alle gite scolastiche. La Nota, richiama le CC.MM. n. 291/92 e n. 623/96 che affidano alla comunità scolastica la scelta delle modalità più idonee per garantire tale diritto. Infatti si legge: "le gite rappresentano un'opportunità fondamentale per la promozione dello sviluppo relazionale e formativo di ciascun alunno e per l'attuazione del processo di integrazione scolastica dello studente diversamente abile, nel pieno esercizio del diritto allo studio". Al punto 5 la Nota Ministeriale precisa: a) l'Insegnante di Sostegno, per una corretta e funzionale organizzazione, nonché per la determinazione del costo del viaggio, comunicherà all'Agenzia di Viaggio la presenza di allievi in 40 situazione di handicap, i relativi servizi necessari e l'eventuale presenza di assistenti educatori culturali; b) agli allievi in situazione di handicap e agli assistenti educatori culturali dovranno essere forniti i servizi idonei, secondo la normativa vigente in materia". Al punto 9 precisa che: "i viaggi d'istruzione potranno essere effettuati con qualsiasi mezzo idoneo di trasporto". Significa che deve essere anche accessibile qualora vi siano alunni su sedia a rotelle. Pertanto l'agenzia di viaggi dovrà fornire, a seconda dei casi, un pullman con sollevatore, orari di treni con vetture accessibili, nonché tramite preavviso alle FFSS stazioni con sollevatori mobili, qualora le carrozze ferroviarie non li abbiano incorporati, richiesta di preimbarco agli aeroporti per la prevista assistenza di viaggio alle persone con handicap. Il punto 12 prevede che per gli accompagnatori vi sia una gratuità per ogni 15 alunni paganti. Dato il diritto alle pari opportunità, l'alunno con handicap non deve, in via di principio, pagare la persona che l'accompagna. Sarà opportuno, pertanto, che uno degli accompagnatori si faccia carico degli eventuali problemi dell'assistenza a tale alunno. Qualora ciò sia impossibile, la scuola dovrà provvedere a pagare un accompagnatore in più. 41 Indirizzario C.S.C -Centro Servizi e Consulenze – Via XX settembre 152 – 44100 Ferrara – tel. 0532 311420 -0532 744042 Referenti: Francesco Ganzaroli – f.ganzaroli@comune.fe.it Francesca Solmi -f.solmi@comune.fe.it Alessandro Venturini -a.venturini@comune.fe.it CENTRO H – Centro Handicap, via Ungarelli 43, 44100 Ferrara – tel. 0532 903994 – info@centrohfe.191.it – www.centrohfe.191.it CENTRO NUOVE TECNOLOGIE – Istituto Falcone Borsellino, Piazzale degli Studenti, 4 -PORTOMAGGIORE (FE), tel. 0532 811611 FAX 0532 325462 e-mail: centrodelta1@alice.it. Responsabili: ins. Chiara Bertelli, docente presso l’Istituto Falcone Borsellino di Portomaggiore (FE) e V. Monti di Ferrara e ins. M. Antonietta Difonzo, docente presso il Circolo Alda Costa di Ferrara COMITATO FERRARESE AREA DISABILI – vedi pag. 107 C.S.A. – Ufficio Scolastico Provinciale (U.S.P.), responsabile dott. Vincenzo Viglione, Sede in Via Madama 35, tel. 0532 201762, Ufficio Handicap, responsabile ins. Laura Faggioli D.P.C. – Dipartimento Cure Primarie: comprende la Pediatria di Comunità che, a sua volta, comprende i Consultori Pediatrici e gli Ambulatori Specialistici (Audiologia, Oculistica, Foniatria Pediatrica). Via Cassoli 30 -tel. 0532235111 D.S.M. – Dipartimento di Salute Mentale: è il reparto a cui fa capo lo S.M.R.I.A. 42 G.L.H. – Gruppo di Lavoro per l’Handicap. Referente Laura Faggioli. Sede in Via Madama 35 presso l’U.S.P. tel. 203200 G.L.I.P. – Gruppo di Lavoro Interistituzionale. Referente Laura Faggioli. Sede in Via Madama 35 presso l’U.S.P. tel. 203200 G.L.I.S.S. – Gruppo di Lavoro per l’Integrazione nella Scuola Superiore. PUNTO VALUTAZIONE AUSILI (PVA) – È un servizio svolto da operatori del Centro Servizi e Consulenze in collaborazione con l’U.O. di S.M.R.I.A. dell’AUSL. Le richieste di appuntamento vengono raccolte dall’U.O. di S.M.R.I.A. tel. 0532 235052, puntoausili@alice.it UNITÀ ORGANIZZATIVA INTEGRAZIONE SCOLASTICA del COMUNE di FERRARA – Via Calcagnini 5 – 44100 Ferrara – Responsabile: dott.ssa Lucia Ferioli – Tel. 0532 418114/3/2 PORTALE DELL’INCLUSIONE “DIVERSABILI” – www.diversabili.info U.O. di S.M.R.I.A. – Unità operativa di Salute Mentale e Riabilitazione dell’Infanzia e dell’Adolescenza – A.U.S.L. di Ferrara – Via Messidoro 22 – tel. 0532235051 U.S. R. E.R. – Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. Piazza XX Settembre, 1 – 40121 Bologna – tel. 0514215711 43 GRUPPI DI AUTO AIUTO Esiste, a Ferrara, un Coordinamento delle realtà di auto aiuto intema di ANZIANI, CRONICITÁ, DIPENDENZE, DISABILITÁ, DISAGIO PSICHICO e GENITORIALITÁ. Il Coordinamento ha sede presso il CSV (Centro Servizi per il Volontariato) di Ferrara in Viale IV Novembre, 9. Tel. 0532 205688 – Fax 0532 242528 – segreteria@csvferrara.it Punto di ascolto: 3392408973 E-mail: reteautoaiuto@volontariatoferrara.org Di seguito riportiamo l’elenco dei gruppi di auto aiuto nel settore della disabilità. GRUPPO DI AUTO AIUTO LO SPECCHIO (Gruppo di genitori con ragazzi adolescenti e adulti disabili inserito all'interno dell'ass. di volontariato ONLUS lo Specchio) Referenti: Teresa Graziani – tel. 3496610968 – mail teresagraziani@tele2.it Sabrina Carli – tel. 3355342461 – mail pitico.it@libero.it Luogo di ritrovo c/o sede AIAS Via Cassoli – 44100 FERRARA una volta al mese il venerdi dalle 17,00 alle 19,00 Attività e scopi: incontri tra genitori di adolescenti e adulti con disabilità per scambio di informazioni e confronto su iniziative educative, scuola ed altri argomenti di interesse comune, attività di confronto con le istituzioni ed i servizi. GRUPPO DI AUTO AIUTO L’ALBERO (Gruppo di genitori con ragazzi disabili ) Si incontra una volta al mese il sabato dalle 9,30 alle 12,00 al centro per le famiglie Mille Gru, viale Krasnodar 235 Ferrara Referente: Elena D'adda Tel. 0532/242402 – Cell, 348/2303664 – E-mail: soloelena@alice.it Attività e scopi: incontri tra genitori di ragazzi con disabilità per scambio di informazioni e confronto su iniziative educative, scuola 44 ed altri argomenti di interesse comune, attività di confronto con le istituzioni ed i servizi. GRUPPO DI AUTO AIUTO IL NIDO (Gruppo di genitori con bambini di nido e materna disabili) Si incontra una volta al mese il venerdi dalle 17,00 alle 19,00 al centro per le famiglie Elefante Blu, via Guercino 16 Barco Ferrara. Referente CinziaFoscardi (tel.3388371083 -gruppofinessi@interfree.it) Attività e scopi: incontri tra genitori di bambini con disabilità per scambio di informazioni e confronto su iniziative educative, scuola ed altri argomenti di interesse comune, attività di confronto con le istituzioni ed i servizi. GRUPPO DI AUTO AIUTO IL VOLO (Inserito nell'Associazione Territoriale per l'Integrazione ONLUS IL VOLO) Gruppo di auto aiuto per genitori a cura del Comitato Tecnico Scientifico: Dott. Nico DAL PASSO Dott.ssa Alessandra Ruffoni Psicologa dell’età età evolutiva Dott.ssa Patrizia Folegani Neuropsichiatra infantile U.O dell’Infanzia e Adolescenza SMRIA Azienda AUSL di Ferrara Distretto di Cento (Fe) Dott.ssa Parolini Anna Pediatra di Base Specializzata in Neonatologia e Puericultura Via Saraceni, 26 -44025 Massa Fiscaglia Ferrara e-mail: associazioneilvolo@alice.it -Tel. 3382813982 -0533.53102 int 303 -Web: www.genitoriilvolo.it Finalità e obiettivi: l'Associazione si occupa di: Famiglie di bambini disabili e non e di sostegno alla genitorialità, Bambini disabili e non, Integrazione, Sensibilizzazione, Formazione, Valorizzazione delle persone che utilizzano la Comunicazione Aumentativa ed Alternativa e delle loro famiglie. L'Associazione collabora con Enti, Istituzioni, Scuole,Università, Licei. 45 L’Associazione si prefigge di organizzare e promuovere: -momenti di incontro, dibattiti, seminari pubblici, iniziative di sensibilizzazione della comunità locale; -progetti sociali e di partecipazione sociale, anche con riferimento ai piani di zona ex L. 383/00; -collaborare con altre associazioni ed enti locali per il perseguimento dei propri scopi sociali. GRUPPO DI AUTO AIUTO DALLA TERRA ALLA LUNA – GRUPPO DI GENITORI DI RAGAZZI CON DISABILITÁ MENTALE – Viale Certosa 27 – Ferrara. Rif. FRANCA CHIODI – Cell. 3491466404. Attività e scopi: scambio di informazioni e confronto su iniziative educative, scuola ed altri argomenti di interesse comune, attività di confronto con le istituzioni e i servizi. GRUPPO DI AUTO AIUTO PORTATORI DI HANDICAP – A.I.A.S. – Associazione Italiana Assistenza Spastici – Via Cassoli, 25 I/L – Ferrara. Rif. MARIA GRAZIA – tel. e fax 0532 771583 – E-mail: aiasfe@katamail.com GRUPPO DI AUTO AIUTO FAMILIARI DI PORTATORI DI HANDICAP -A.I.A.S. – Associazione Italiana Assistenza Spastici – Via Cassoli, 25 I/L – Ferrara. Rif. UMBERTO – cell. 338 2405916 GRUPPO DI AUTO AIUTO FAMILIARI DI PERSONE DISABILI – ANFFAS – Associazione Nazionale Familiari Disabili – Via Canapa, 10/12 – Ferrara. Rif. LAURA – tel. 0532 593074 – fax 0532 775941 GRUPPO DI AUTO AIUTO FAMILIARI DI PERSONE DISABILI – Cooperativa Spazio ANFFAS – Via Traversagno, 21 – Ferrara Rif. LAURA – Tel. e Fax 0532 53479 46 E-mail spazioan@spazioanffas.191.it GRUPPO DI AUTO AIUTO VOLONTARI A.I.A.S. e U.N.I.T.A.L.S.I. che affiancano i portatori di handicap. Rif. IRENE – Cell. 3472547738 GRUPPO DI AUTO AIUTO LA TARTARUGA GENITORI DI FIGLI DIVERSAMENTE ABILI – Argenta (FE). Rif. FRANCA – Tel. 0532 91670 – Cell. 3496339001 GRUPPO DI AUTO AIUTO CASA VIVA – Fondazione Casa Viva – Costituito da famiglie di ragazzi disabili – Via Guarda 72/a – 44034 Copparo (FE) Rif. ANTONELLA DALLA MUTA – Cell. 3346450100 – antonelladallamuta@istruzione.it GRUPPO DI AUTO AIUTO LA SPERANZA – GENITORI DI FIGLI ADULTI CON HANDICAP – Portomaggiore (FE) Rif. GABRIELE – Tel. 0532 811957 – Cell. 3355370344 GRUPPO DI AUTO AIUTO IL LOTO – Gruppo di genitori con ragazzi e adulti disabili – Via XXV Aprile – c/o Centro La Pandurera -Cento (FE). Rif. LUCIANO – Tel. 051903883 – Cell. 3355972955 – medriluciano@libero.it GRUPPO DI AUTO AIUTO DI COMACCHIO (Gruppo di genitori di persone disabili) – Via Monsignor Manfrini (ex palestra) Comacchio (FE). Rif. FOGLI ROBERTA – Tel. 0533 313372 – 314658 – Cell. 3384310902 Attività e scopi: Benessere della persona per prevenire situazioni di disagio, scambio di informazioni e confronto su iniziative educative, 47 scuola ed altri argomenti di interesse comune, attività di confronto con le istituzioni ed i servizi. ASSOCIAZIONI Organismi del terzo settore che operano prevalentemente nel campo della disabilità A.I.A.S. -ASSOCIAZIONE ITALIANA ASSISTENZA SPASTICI (Ass. di volontariato) – Via Cassoli, 25/I-L -44100 Ferrara -Telefax 0532/771583 -E-mail: aiasfe@katamail.com -Sito Internet: ww3.comune.fe.it/associazioni/index.phtml?id=390 Orario: dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.30 Scopi e attività: promozione dell'integrazione sociale delle persone disabili attraverso segretariato sociale e attività ricreative ed assistenziali A.I.S.M. -ASSOCIAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA (Ass. di volontariato) Via Cattaneo, 100/a-b-c -44100 Ferrara Tel. 0532/94422 -Fax 0532/94422 -E-mail: aismfe@virgilio.it Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15.30 alle 18.30 Scopi e attività: organizzazione e gestione di servizi e iniziative a sostegno degli ammalati di sclerosi multipla A.N.F.F.A.S. -ASSOCIAZIONE NAZIONALE FAMIGLIE DI DISABILI INTELLETTIVI E RELAZIONALI (Ass. di Promozione Sociale) Via Canapa, 10/12 -44100 Ferrara Tel. 0532/593074 -Fax 0532/775941 -E-mail: anffas.ferrara@libero.it Orario: dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 13.00 Scopi e attività: tutela dei diritti umani e civili dei disabili intellettivi e delle loro famiglie per una vita libera e tutelata attraverso attività ricreative, sportive e di avviamento al lavoro. 48 A.N.G.L.A.T. -ASSOCIAZIONE NAZIONALE GUIDA LEGISLAZIONE ANDICAPPATI TRASPORTI (Associazione di categoria) Via Garibaldi, 104/A – 44034 Copparo (Ferrara) Tel. e fax 0532/860937 -E-mail: ferrara@anglat.it Attività e scopi: servizi di informazione e tutela delle persone disabili, in particolare legati all’ambito dei trasporti per migliorare le normative in vigore onde consentire a tutti i disabili di fruire del diritto alla mobilità. A.N.M.I.C. -ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUTILATI E INVALIDI CIVILI (Ente Morale senza fini di lucro) Via Foro Boario, 35/49 – 44100 Ferrara Tel. e fax 0532/93464 -E-mail: anmicfe@libero.it -Sito Internet: www.comune.fe.it/associa/anmic Orario: lunedì e mercoledì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00; martedì, giovedì, venerdì dalle 9.00 alle 13.00; sabato dalle 9.00 alle 12.00 . Scopi e attività: supporto alla soluzione dei molteplici problemi che affliggono gli invalidi e mutilati civili ed i loro famigliari, allo scopo di favorire loro un normale e più agevole inserimento sociale. A.N.M.I.L. -ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUTILATI E INVALIDI DEL LAVORO (Ente Morale senza fini di lucro) Via Contrada della Rosa, 48 – 44100 Ferrara Tel. e fax 0532/207290 -E-mail: anmilfe@tin.it Attività e scopi: consulenza ed assistenza legale gratuita agli invalidi, vittime di infortuni sul lavoro. ASSOCIAZIONE CALIMERO (Ass. di Volontariato) Piazzale Dante, 36 -44100 Ferrara Tel. 0532.723278 (ore pasti) -Fax 0532.765728 -E-mail: calimerofe@libero.it -Sito Internet: www.comune.fe.it/calimero Orario: lunedì, martedì e venerdì dalle 17.00 alle 19.00. Attività e scopi: favorire l'integrazione delle persone disabili psico- fisiche attraverso attività socializzanti e ricreative. . 49 ASSOCIAZIONE GIULIA (Ass. di Volontariato) Via Aldighieri, 40 -44100 Ferrara Tel. 348.4713293 -Sito Internet: www.comune.fe.it/associa/giulia Attività e scopi: promozione della solidarietà attraverso assistenza a favore di anziani e bambini portatori di handicap. ASSOCIAZIONE GRUPPO DELL'AMICIZIA (Ass. di Volontariato) Via Resistenza, 7 -44100 Ferrara Tel. 0532/200181 – 349/14470540 -E-mail: gruppo- amicizia@libero.it Orario: martedì e venerdì dalle 15.00 alle 17.30 Attività e scopi: favorire l'integrazione delle persone disabili attraverso attività socializzanti e ricreative. ASSOCIAZIONE TERRAFERMA (Ass. di Volontariato) Via Conca, 75 – 44030 Malborghetto di Boara (Ferrara) Tel. 348/7610555 – Fax. 0532/757544 -E-mail: info@terraferma.fe.it – Sito Internet: www.terraferma.fe.it Attività e scopi: favorire e sostenere la formazione delle persone con handicap psichico, fisico e disagio anche complesso attraverso l'integrazione scolastica, lo sviluppo di attività ricreative e sportive, l'inserimento occupazionale – lavorativo. ASSOCIAZIONE TERRITORIALE PER L'INTEGRAZIONE ONLUS IL VOLO Via Saraceni, 26 -44025 Massa Fiscaglia Ferrara E-mail: associazioneilvolo@alice.it -Tel. 3382813982 -0533.53102 int 303 -Web: www.genitoriilvolo.it Finalità e obiettivi: L'Associazione si occupa di: Famiglie di bambini disabili e non e di sostegno alla genitorialità, Bambini disabili e non, Integrazione, Sensibilizzazione, Formazione, Valorizzazione delle persone che utilizzano la Comunicazione Aumentativa ed Alternativa e delle loro famiglie. L'Associazione collabora con Enti, Istituzioni, Scuole,Università, Licei. 50 L’Associazione si prefigge di organizzare e promuovere: -momenti di incontro, dibattiti, seminari pubblici, iniziative di sensibilizzazione della comunità locale; -progetti sociali e di partecipazione sociale, anche con riferimento ai piani di zona ex L. 383/00; -collaborare con altre associazioni ed enti locali per il perseguimento dei propri scopi sociali. ASSOCIAZIONE TRAUMATIZZATI CRANIOENCEFALICI (Ass. di Volontariato) Viale Don G. Calabria, 13 -44100 Ferrara Telefono: 0532/741515 – Fax: 0532/747921 -E-mail: binder@cittadelragazzo.it – Sito Internet: www.cdr.it/tce/assofam.htm Attività e scopi: innalzamento della qualità della vita dei giovani che hanno subito gravi traumi cranici, tramite reinserimento sociale e lavorativo, iniziative di sensibilizzazione, sostegno alle famiglie, campagne di prevenzione. ASSOCIAZIONE AUTISMO FERRARA DALLA TERRA ALLA LUNA – (Ass. di Volontariato) Via Bologna, 154 (c/o Centro Sociale Autogestito “La Scuola”) – 44100 Montalbano (Ferrara) E-mail: mariegiangi@hotmail.com Attività e scopi: attività di consulenza, diagnosi, allestimento di documentazione con servizio biblioteca. E.N.S. -ENTE NAZIONALE SORDOMUTI (Ente Morale senza fini di lucro) Via Foro Boario, 55 – 44100 Ferrara Tel. e fax 0532/909181 -E-mail: ferrara@ens.it -Sito Internet: www.comune.fe.it/associa1/ens Orario: lunedì, martedì e giovedì dalle 9.00 alle 13.00; sabato dalle 9.00 alle 12.00. Attività e scopi: Favorire l'integrazione sociale delle persone sordomute tramite attività di segretariato sociale, anche con il supporto all'istruzione scolastica, all'avviamento al lavoro, al 51 conseguimento per la patente di guida, alla partecipazione ai concorsi. U.I.C. -UNIONE ITALIANA CIECHI (Ente Morale senza fini di lucro) Via Cittadella, 5 -44100 Ferrara Tel. 0532/207630 -E-mail: uicfe@uiciechi.it Orario: lunedì e mercoledì dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00; martedì, giovedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.30 . Attività e scopi: offrire un sostegno alle persone non vedenti in tutte le situazioni possibili (scuola, lavoro, tempo libero, pensione, ecc.). U.N.I.T.A.L.S.I. -UNIONE NAZIONALE ITALIANA TRASPORTI AMMALATI A LOURDES E SANTUARI INTERNAZIONALI (Associazione di Volontariato) Corso Martiri della Libertà, 77 – 44100 Ferrara Tel. 0532/240266 -E-mail: unitalsi-fe@libero.it Attività e scopi: promozione di pellegrinaggi a Lourdes e ad altri santuari internazionali, attività di accompagnamento e assistenza (anche in collaborazione con altre associazioni) a favore di persone ammalate e disabili. ORGANISMI DEL TERZO SETTORE CHE OPERANO ANCHE NEL CAMPO DELLA DISABILTÀ ASSOCIAZIONE CLUB INTEGRIAMOCI (Associazione di Volontariato) Piazza Buozzi, 14 (III Piano centro civico) – 44038 Pontelagoscuro (Ferrara) Tel. 0532/461679 -E-mail: club.integriamoci@libero.it Orario: lunedì e giovedì dalle 14.30 alle 17.30 Attività e scopi: favorire l'integrazione e la socializzazione delle persone con problematiche di disagio mentale, attraverso attività sportive, ricreative, artistiche e di avviamento al lavoro. ASSOCIAZIONE NON PIU' SOLI (Associazione di Volontariato) 52 Via Garibaldi, 108 – 44034 Copparo (Ferrara) Telefax. 0532/860186 -E-mail: nonpiusoli_copparo@libero.it Attività e scopi: favorire l'integrazione e la socializzazione delle persone con problematiche di salute mentale, attraverso attività ricreative, artistiche e di sensibilizzazione. ASSOCIAZIONE SOLIDAL-MENTE (Associazione di Volontariato) Piazzale Kennedy n. 2 (c/o C.S.V. Ferrara) – 44100 Ferrara Tel. 0532.765533 – Fax 0532.765728 -E-mail: solidalmente@volontariato-ferrara.org Orario: mercoledì dalle 17.00 alle 18.00. Attività e scopi: difendere i diritti delle persone portatrici di sofferenza psichica, fornendo sostegno a tutti coloro che si adoperano per garantire ad essi un’adeguata assistenza. A.V.U.L.S.S. -ASSOCIAZIONE PER IL VOLONTARIATO NELLE UNITA' LOCALI SOCIO SANITARIE (Associazione di Volontariato) Via A. Frank, 43 (c/o Forti V.) -44100 Ferrara Tel. 0532/901653 -E-mail: avulssfe@fastwebnet.it Attività e scopi: l'attività dell'Associazione è rivolta ad anziani presso strutture protette, disabili e malati bisognosi di cure ospedaliere e pazienti ricoverati presso l'Unità di Riabilitazione dell'Ospedale S.Giorgio di Ferrara, offrendo servizi di assistenza, accompagnamento e trasporto. COOPERATIVE C.S.A. -COOPERATIVA SOCIALE ARO Via Faccini, 47 -44034 Gradizza di Copparo (Ferrara) Tel. e fax 0532/870222 -E-mail: rosmalo@tin.it Attività e scopi: inserimento lavorativo di persone svantaggiate tramite lavori di manovalanza, manutenzione del verde pubblico e privato, pulizie e igienizzazione di uffici, raccolta, riciclaggio ed attività ecologiche e di recupero materiali. 53 COOPERATIVA SOCIALE CIDAS Via Bertoni, 19 – 44034 Copparo (Ferrara) Tel. 0532/861597 – Fax 0532/862403 Attività e scopi: servizi assistenziali e di trasporto per anziani, disabili, minori, tossicodipendenti sia a domicilio che presso le strutture gestite dalla Cooperativa. COOPERATIVA SOCIALE IL GERMOGLIO Viale Savonuzzi, 41 – 44038 Pontelagoscuro (Ferrara) (sede legale) Via Arrigo Boito, 8 – 44100 Ferrara (sede operativa) Telefono e fax: 0532/1910241 -E-mail: info@cooperativailgermoglio.191.it Orario: lunedì dalle 8.30 alle 12.00, giovedì dalle 14.30 alle 18.30 (o previo appuntamento telefonico) Attività e scopi: inserimento lavorativo rivolto a ragazzi con disagio psico-sociale in età post-scolastica attraverso attività di raccolta differenziata di materiale d’ufficio (cartucce, toner), manutenzione aree verdi, gestione magazzino ausili ospedalieri di Ferrara e provincia. COOPERATIVA SOCIALE LA CASONA Via Smeraldina, 35 – 44044 Cassana (Ferrara) Tel. 0532/730119 -Fax 0532/1860550 -E-mail: lacasona@hotmail.com Ambiti dell’inserimento lavorativo: alcolisti, detenuti, disabili Attività e scopi: inserimento lavorativo di persone svantaggiate (alcolisti, detenuti ed ex detenuti, disabili) in servizi di manutenzione del verde privato e pubblico; raccolta, riciclaggio ed attività ecologiche e di recupero materiali; traslochi e trasporti per conto proprio e per conto terzi; ristorazione. COOPERATIVA SOCIALE PROGETTO VERDE Via Secondo Crescenzi, 1 -44011 Argenta (Ferrara) Tel. 0532/804154 -Fax 0532/805466 Attività e scopi: inserimento lavorativo di persone svantaggiate tramite servizi di sgombero cantine; manutenzione di edifici ad uso 54 pubblico e privato; attività di giardinaggio, pulizia e manutenzione di parchi pubblici e cortili. COOPERATIVA SOCIALE SERENA Via Boschetto, 26 – 44100 Ferrara Tel. e fax: 0532/63810 -E-mail: coopserena@iol.it Attività e scopi: servizi assistenziali e di trasporto per anziani e disabili, sia a domicilio che presso le strutture gestite dalla Cooperativa. COOPERATIVA SOCIALE WORK AND SERVICES Via Guarda, 87 – Guarda di Ro Ferrarese (Ferrara) (sede legale) Via Fabbri, 414 – 44100 Ferrara (sede operativa) Tel. e fax 0532/742582 -E-mail: work.services@email.it Attività e scopi: inserimento lavorativo per persone disabili e svantaggiate tramite servizi e attività varie. COOPERATIVA SOCIALE INTEGRAZIONE LAVORO Via de Pisis, 43 – 44100 Ferrara Tel. 0532/765728 -E-mail: integrazione_lavoro@tiscali.it Attività e scopi: inserimento lavorativo di persone con disabilità attraverso servizi di informatica e mailing; si effettuano inoltre interventi di carattere socio-educativo, assistenziale e ricreativo. COOPERATIVA SOCIALE OTTANTUNO Viale Don G. Calabria, 13 -44100 Ferrara Tel. e fax: 0532/741128 -E-mail: cooperativa81@cittadelragazzo.it Attività e scopi: inserimento lavorativo di persone disabili tramite attività di legatoria, cartotecnica, falegnameria e assemblaggi. COOPERATIVA SOCIALE TERRA FERMA Via Conca, 75 – 44030 Malborghetto di Boara (Ferrara) Tel. 340/7353990 -E-mail: info@terraferma.fe.it – Sito Internet: www.terraferma.fe.it Orario: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.00 55 Attività e scopi: inserimento lavorativo di giovani con disabilità psicofisica ed in situazione di disagio sociale tramite laboratori e formazione al lavoro sul verde. COOPERATIVA SPAZIO A.N.F.F.A.S. (Cooperativa di avviamento al lavoro) Via Traversagno, 31 – 44040 Mizzana (Ferrara) Telefax. 0532/53479 -E-mail: spazioanffas@virgilio.it Orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00 Attività e scopi: avviamento al lavoro di persone disabili tramite impagliatura sedie, confezionamento di piccoli oggetti, decoupage, creazione di bomboniere e composizioni floreali. 56 57 Appendice Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara aa.ss. 2006/2007 – 2010/2011 Prima parte Premessa, quadro di riferimento e “competenze verticali” 1. CAMPO DI APPLICAZIONE E FINALITA’ Le disposizioni e gli impegni contenuti nel presente Accordo si applicano alle scuole per l'infanzia, alle scuole primarie, agli istituti secondari di primo e secondo grado, statali e paritari del territorio provinciale. Il presente Accordo intende garantire il diritto alla frequenza, all’educazione e all’istruzione, agli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara da parte della Provincia, dell’Ufficio Scolastico Provinciale (C.S.A.), dell’Azienda U.S.L., degli enti locali, delle scuole statali autonome e paritarie. Le finalità sono quelle di qualificare sempre più gli interventi d’integrazione scolastica, sociale e sanitaria garantendo un progetto di vita autonomo, partecipato e positivo per ogni persona disabile, con lo sviluppo di tutti i potenziali individuali e delle opportunità d’inclusione sociale. 2. LA PROVINCIA DI FERRARA La Provincia è soggetto che promuove e dà attuazione, in raccordo con gli altri enti locali, l’amministrazione scolastica provinciale, le autonomie scolastiche, alla programmazione degli interventi in materia di diritto allo studio, qualificazione scolastica e offerta formativa. a. Provvede: 58 -attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche e secondo un piano programmato degli interventi, di cui viene data annuale informazione, al progressivo miglioramento dell’accessibilità degli edifici scolastici di propria competenza da parte degli alunni disabili; -alla programmazione in modo coordinato con l’amministrazione scolastica e gli enti locali degli interventi per l’attuazione del diritto allo studio di cui alla L.R. 26/2001 e agli indirizzi regionali, integrando annualmente le risorse regionali con propri fondi, compatibilmente con le disponibilità di bilancio, per la realizzazione di ulteriori iniziative d’integrazione, tra cui i servizi di supporto alla programmazione della scuola secondaria superiore di secondo grado; -alla programmazione di strategie d’intervento che riconoscano appieno l’autonomia delle istituzioni scolastiche, in attuazione di quanto previsto dalla L.R. 12/2003 regolata dagli indirizzi regionali, al fine di metterne in rilievo tutte le potenzialità in essere, accompagnando e incentivando il processo di messa in rete delle risorse esistenti; b. Assicura la collaborazione con l’amministrazione scolastica, nel rispetto delle proprie competenze, relativamente all’orientamento scolastico e professionale degli alunni in situazione di handicap; c. Provvede, compatibilmente con le risorse disponibili in bilancio, agli interventi di formazione professionale che favoriscono la transizione al lavoro attraverso attività d’integrazione tra scuola e formazione professionale; d. Comprende nei propri piani di formazione professionale, compatibilmente con la disponibilità di risorse finanziarie, la previsione di qualificare figure di supporto all’inserimento formativo, lavorativo e sociale dei disabili, attraverso azioni d’accompagnamento aggiuntive, non sostitutive, coerenti con le attività della scuola e dei piani sociali di zona; e. S’impegna a : -praticare ogni possibile spazio di applicazione della L. 68/99, nell’ambito delle politiche di formazione e lavoro; -partecipare alla definizione, insieme agli altri Servizi, che seguono lo studente disabile, e alla sua famiglia, dei percorsi di uscita dalla scuola secondaria superiore; -assicurare la fornitura di arredi speciali; f. Fornisce le informazioni relative alle opportunità formative e occupazionali del territorio e favorisce l’accesso dei comuni e dell’amministrazione scolastica alle informazioni e alle fonti di finanziamento disponibili. 59 3. I COMUNI Sono soggetti di promozione del diritto all'educazione, all'istruzione e all'integrazione nel sistema scolastico e formativo, sono soggetti di relazione interistituzionale per la governance locale del sistema integrato dell'istruzione. a. Individuano opportune forme di coordinamento degli interventi con i servizi sociali e sanitari, educativi e scolastici secondo le finalità della Conferenza Provinciale per l’Istruzione e la Formazione; b. Provvedono, negli ordini di scuola di propria competenza, ad attuare interventi diretti ad assicurare: -l’eliminazione delle barriere architettoniche e d’ogni altro ostacolo che impedisca l’accesso e la totale fruizione dei percorsi scolastici e formativi, secondo un piano programmato, di cui viene data annuale informazione; -la fruibilità dei mezzi di trasporto pubblici e l’organizzazione di trasporti specifici per gli alunni residenti nel Comune; -la fornitura di arredi speciali; c. Garantiscono l’inserimento dei bambini disabili nei nidi d’infanzia e nelle scuole dell’infanzia comunali, al fine di avviare precocemente processi d’integrazione, recupero e socializzazione per sostenere il diritto all’educazione e all’istruzione; d. Assicurano per i nidi e le scuole dell’infanzia comunali personale di sostegno alle sezioni, quando ritenuto necessario da una certificazione dell'A.U.S.L.; e. Partecipano ai lavori delle commissioni tecniche locali con propri esperti, unitamente a quelli degli enti coinvolti nei processi d’integrazione per valutare le necessità e le forme di sostegno; f. Valutano le proposte formulate dalle commissioni tecniche locali in relazione alle risorse; g. Concorrono, nei limiti delle risorse disponibili, congiuntamente alle autonomie scolastiche statali e paritarie (beneficiarie dei contributi di cui alla L.R. 12/03 per la qualificazione ed il miglioramento dell’offerta formativa, e alla L.R. 26/01), al C.S.A., all’A.U.S.L. ed alla Provincia, a sostenere progetti di integrazione scolastica attraverso contributi, per : -la fornitura di attrezzature e ausili, ritenuti necessari dalla certificazione e dalla diagnosi funzionale, dal Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) ; -la realizzazione d’interventi volti a favorire la progressiva autonomia e la possibilità di comunicare degli alunni disabili attraverso un’ “assistenza educativa” (da predisporsi con priorità riguardo alle riconosciute situazioni di gravità), svolta da operatori con competenze educative (personale educativo-assistenziale, tutor, volontari); 60 -la realizzazione di progetti d’integrazione, anche nella scuola secondaria di secondo grado, con figure di supporto quali tutor e volontari; h. Attivano i servizi d’assistenza educativa a partire dalla specifica indicazione riportata nella diagnosi funzionale predisposta dall'A.U.S.L. . Infatti, la certificazione sanitaria deve contenere l'indicazione dell’eventuale necessità di sostenere i progetti specifici previsti per l'alunno. La diagnosi funzionale comprende inoltre una griglia di compromissione che aiuterà le commissioni tecniche locali nella valutazione delle priorità d’intervento in base a criteri di gravità. L'intervento del Comune per gli anni successivi deve essere previsto dal P.E.I.; i . Svolgono attività di monitoraggio e di verifica degli interventi d’assistenza educativa in modo coordinato con i singoli istituti scolastici, affinché la presenza di figure aggiuntive al personale statale rappresenti una risorsa per l’integrazione e impedisca ogni forma d’isolamento degli alunni disabili dalla vita del gruppo-classe e della comunità scolastica; l. Curano, unitamente al dirigente scolastico, la predisposizione delle condizioni perché si attivino stili di lavoro cooperativi fra gli operatori dei diversi enti e la collaborazione fra le diverse istituzioni che intervengono nel progetto; m. Garantiscono che il personale dell’ente locale assegnato alla scuola: -dipenda, dal punto di vista funzionale e organizzativo, dal dirigente scolastico responsabile del progetto di integrazione; -collabori con il personale scolastico, sanitario e con la famiglia alla definizione e realizzazione del P.E.I.; -svolga attività individualizzate, di gruppo, di laboratorio ecc., previste dalla programmazione, promuovendo l’integrazione degli alunni disabili nel gruppo classe e nella comunità scolastica; n. Favoriscono la formazione del personale coinvolto nell’integrazione educativa e scolastica anche attraverso il Centro di documentazione integrazione handicap (C.D.I.H.) di Ferrara; o. Possono avvalersi, unitamente all’amministrazione scolastica ed alla Provincia, dei servizi offerti dal C.D.I.H. e dal Portale dell’Inclusione parte integrante del sito "Diversabili" dell’Ufficio Scolastico Regionale e dal Centro Risorse Nuove Tecnologie; p. Organizzano gli interventi di supporto all’integrazione (ausili e personale educativo, trasporto, ecc.) per gli alunni residenti nel comune. Qualora un alunno disabile frequenti una scuola fuori dal comune di residenza, saranno assicurati gli interventi di supporto nel caso in cui la scelta sia ritenuta obbligata, previa valutazione dei servizi competenti; q. Attivano gli interventi di supporto relativi all’assistenza educativa sulla base di una richiesta che il dirigente scolastico avanza, dopo aver 61 attentamente valutato l'assenza di risorse professionali specifiche interne ovvero risorse derivanti da contributi di altri enti. L'eventuale richiesta dovrà essere redatta su modello allegato in tempi utili alla programmazione degli interventi. Per gli alunni nuovi iscritti, alla richiesta di assistenza educativa va allegata la diagnosi funzionale contenente l’indicazione di progetti specifici; r. Contribuiscono all’attivazione d’interventi di supporto relativi alla fornitura d’ausili e attrezzature specifiche, sulla base di una richiesta predisposta dal dirigente scolastico su modello allegato (cfr. PARTE ALLEGATI del presente Accordo) con l’eventuale prescrizione sanitaria o indicazione specifica del P.E.I.. La prescrizione sanitaria ha carattere di priorità; s. Programmano i propri interventi in rapporto ai diversi contesti educativi con il supporto della commissione tecnica locale, che esamina e valuta le richieste avanzate dalle singole autonomie scolastiche, individuando le situazioni di priorità; t. Possono affiancare alle attività, già previste nella scuola secondaria di secondo grado, interventi professionali dei servizi sociali anche finalizzati, se necessario, all’accesso alla rete dei servizi socio-sanitari per le attività d’orientamento; u. Intervengono, in forma diretta o delegata, all’attivazione di servizi socio- educativi per ragazzi disabili che abbiano assolto l’obbligo scolastico/formativo e che, a causa della gravità delle condizioni psicofisiche, non siano in grado di svolgere attività lavorative; v. Concorrono con gli enti firmatari a realizzare azioni di orientamento, accompagnamento e informazione sulle prospettive, oltre l’obbligo scolastico-formativo, inerenti: -la continuazione degli studi -l’ inserimento nel mondo produttivo -l’ inserimento in percorsi protetti lavorativi o assistenziali. 4. L’AMMINISTRAZIONE SCOLASTICA (Centro Servizi Amministrativi : C.S.A.) Il CSA è soggetto di coordinamento, di vigilanza, di promozione del diritto allo studio, è soggetto di relazione interistituzionale per la governance locale dell’istruzione, è soggetto di promozione e servizio alle istituzioni scolastiche autonome. a. Promuove la funzionalità del G.L.I.P., modificato e implementato come “Commissione tecnica provinciale” (cfr. punto 2 -Parte Seconda del presente Accordo), partecipa alle attività delle commissioni tecniche locali, 62 costituite ai sensi dell’art. 3, comprendenti le istituzioni scolastiche autonome, l’Azienda A.U.S.L., la Provincia, il C.S.A., i comuni, che analizzano, caso per caso, tutte le risorse necessarie alla piena integrazione degli allievi disabili, nell’ambito di azioni concertate e in relazione ai piani sociali di zona. Formula successivamente, secondo la normativa vigente, alla Direzione Scolastica Regionale la proposta di dotazione organica del personale di sostegno, di diritto e in deroga, anche per sopravvenute esigenze durante l’anno scolastico. Provvede, sulla base di posti assegnati dalla Direzione Scolastica Regionale, ad attribuire i docenti di sostegno ad ogni singola istituzione scolastica autonoma. Provvede altresì ad assegnare il personale assistenziale secondo la normativa vigente; b. Individua ogni singolo intervento possibile di supporto alla piena autonomia scolastica; c. Unitamente alle scuole autonome, agli enti locali, all’ A.U.S.L. favorisce progetti “orientativi” e percorsi individualizzati di concerto con le famiglie; d. Promuove, unitamente alle scuole, alla Provincia, all’U.S.R. E.R., all’Unioncamere ed altri eventuali soggetti interessati, progetti sperimentali di alternanza scuola-lavoro; e. Sollecita, per i progetti di alternanza e d’offerta formativa integrata, la possibilità di formare figure di supporto che accompagnino il passaggio tra scuola e lavoro; f. Assicura, compatibilmente con le risorse disponibili, finanziamenti specifici e sostiene, nell'ambito delle risorse assegnate dal M.I.U.R., la realizzazione di progetti e/o azioni particolarmente significative per i contenuti e le modalità intraprese da singole istituzioni scolastiche o da scuole in rete, anche mediante l'acquisto d’attrezzature informatiche tese a valorizzare i potenziali dei soggetti disabili; g. Programma, in modo coordinato con le scuole autonome, la Provincia, i Comuni, il C.D.I.H., il Centro Nuove Tecnologie e le associazioni, il pieno funzionamento del Portale dell’Inclusione; Assicura, anche in collaborazione con il C.D.I.H. ed il Centro Nuove Tecnologie, corsi di informazione, aggiornamento e formazione per: -docenti curriculari e di sostegno, per migliorare l’integrazione degli alunni portatori di handicap nelle scuole coinvolte; -docenti di sostegno, con incarico a tempo determinato, ma privi del titolo di specializzazione; -collaboratori scolastici, nelle cui mansioni, come ribadisce la C.M. Prot. n. 3390 del 30/11/2001, rientrano anche le attività di assistenza di base agli alunni portatori di handicap (vedi anche C.C.N.I. 1998-2001 art. 46 e art. 15 .2 e i punti 9.3 e 9.4 del presente Accordo); 63 -educatori ed altre figure specialistiche interessate al processo d’integrazione scolastica; i. Coordina, come indicato dalla Direzione Scolastica Regionale, il pieno funzionamento delle strutture di supporto sul territorio: Centri Territoriali e Centro Nuove Tecnologie. In attuazione dell'art. 14 -comma 7 della L. 104/92, l'Amministrazione Scolastica, i Comuni della provincia, l'A.U.S.L., la Provincia, anche in collaborazione con le associazioni dei genitori dei disabili, convengono nell'assumere iniziative ed impegni, sia finanziari che organizzativi, in forma singola o associata, per l'aggiornamento del personale e delle risorse umane impegnate nell’integrazione scolastica; l. Coordina il gruppo tecnico provinciale di insegnanti di sostegno con compiti sia di monitoraggio rispetto ai punti di forza e di debolezza in ordine all’integrazione scolastica degli allievi disabili, sia di proposte operative volte al miglioramento del servizio stesso, da indirizzare alla Commissione tecnica provinciale (cfr. PARTE SECONDA del presente Accordo). 5. LE SCUOLE DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE Sono soggetti che garantiscono la piena integrazione scolastica, attivando tutte le azioni previste dal presente Accordo, dagli obiettivi formativi e scolastici inerenti il pieno diritto allo studio di ogni alunno disabile, rapportandosi attivamente alle famiglie e al territorio. L’integrazione scolastica è realizzata con tutti gli strumenti attivi dati dall’autonomia di cui al D.P.R. 275/99 e alle norme che regolano la scuola paritaria. a. Le scuole autonome statali presentano al C.S.A., entro il termine previsto per la definizione dell’organico (secondo le scadenze fissate annualmente dal Ministero), la documentazione del fabbisogno di docenti di sostegno relativa all’anno scolastico successivo, previo incontro con le commissioni tecniche locali, di cui al punto 3 Parte Seconda del presente Accordo; b. Le scuole autonome statali procedono, ricevuta comunicazione del contingente di docenti di sostegno assegnato, alla ripartizione delle risorse tra le classi coinvolte nel processo di integrazione, avvalendosi della collaborazione della componente docente del Gruppo di Lavoro d’Istituto, tenendo presente sia le esigenze del singolo alunno sia i percorsi d’integrazione progettati a livello d’istituto, in un quadro organico e coerente d’utilizzo funzionale del personale; c. Le scuole paritarie presentano, entro i tempi stabiliti dal M.I.U.R.: -per l’infanzia, la richiesta di finanziamento pro-capite, corredata dalle relative diagnosi funzionali; 64 -per le primarie, la richiesta di finanziamento corrispondente al monte ore di docente di sostegno, che viene successivamente valutata dall’Amministrazione scolastica su parere del G.L.I.P. / G.L.H.; d. Le scuole statali e paritarie curano, nel passaggio da un ordine e grado di scuola all’altro, a partire dalla scuola dell’infanzia, i percorsi di orientamento degli allievi. Specificatamente, in relazione al passaggio dell’alunno dalla scuola secondaria di primo grado alla scuola secondaria di secondo grado, il consiglio di classe formulerà un’indicazione di orientamento verso la scuola secondaria di secondo grado, entro il mese di novembre. Il consiglio di classe promuoverà un incontro tra i docenti dell’alunno, la famiglia e i docenti referenti dell’integrazione della scuola secondaria di secondo grado, alla quale s’intende indirizzare l’alunno. Nel corso di tali incontri, si potrà concordare sull’opportunità o meno di rinnovare la diagnosi funzionale per l’anno successivo; e. Le scuole statali e paritarie, nel corso del primo anno della scuola superiore, i consigli di classe, che accolgono studenti in situazione di handicap, programmano, realizzano e verificano specifiche azioni di continuità e d’orientamento, al fine di facilitare l'integrazione e motivare e sostenere la prosecuzione del percorso formativo; f. Le scuole statali e paritarie, limitatamente agli istituti di istruzione secondaria di secondo grado, i consigli di classe nel predisporre i P.E.I., delineano anche possibili ipotesi del successivo percorso formativo (proseguimento nell' istituzione scolastica fino all'acquisizione del titolo, all'acquisizione di crediti formativi, inserimento nell'apprendistato, passaggio alla formazione professionale) in accordo con lo studente, la famiglia, gli operatori e con il supporto dell’A.U.S.L.; g. Le scuole statali assicurano annualmente la presenza di un docente quale membro del gruppo provinciale di insegnanti di sostegno, coordinato dal C.S.A. 6. L’A.U.S.L. L’A.U.S.L., attraverso i servizi Unità Operativa Salute Mentale e Riabilitazione dell’Infanzia e dell’Adolescenza (U.O. di S.M.R.I.A.) del Dipartimento di Salute Mentale (D.S.M.), il Servizio di Pediatria di Comunità del Dipartimento Cure Primarie (D.P.C.) e l’Azienda Universitaria -Ospedaliera, tramite l’Unità Operativa Riabilitazione e Lungodegenza: a. Certifica la condizione di handicap e redige la diagnosi funzionale dell’alunno, al fine di individuare le sue caratteristiche ed i suoi bisogni e 65 per identificare le risorse materiali e gli ausili resi necessari dalla disabilità ed utili al processo di integrazione scolastica; b. La certificazione deve attenersi alla classificazione internazionale delle malattie utilizzata nella Regione Emilia Romagna, ICD10 e deve definire anche il grado di compromissione globale dell’alunno (vedi PARTE ALLEGATI del presente Accordo); c. La certificazione, redatta su richiesta della famiglia dell’alunno, che provvederà a consegnarla direttamente alla scuola all’atto dell’iscrizione, viene rilasciata di norma nei tempi stabiliti dalla normativa per l’iscrizione degli alunni ed utili alla formazione degli organici. Una copia della certificazione viene trasmessa, a cura dei servizi titolari, all’ amministrazione scolastica (C.S.A.) di Ferrara, garantendo il rispetto della vigente normativa in materia di riservatezza; d. La certificazione e la diagnosi funzionale vengono rinnovate ad ogni passaggio di grado scolastico, ovvero aggiornate o revocate, qualora vi sia una modificazione sostanziale; e. Le certificazioni e le diagnosi funzionali, rilasciate dagli specialisti nell’esercizio della libera professione, devono essere comunque elaborate secondo la modulistica allegata al presente Accordo e devono essere convalidate dalla competente A.U.S.L., relativamente alla coerenza della diagnosi con la classificazione ICD10 e in ottemperanza al concordato elenco delle categorie diagnostiche (cfr. PARTE ALLEGATI del presente Accordo). Questa convalida non comporta da parte dell’A.U.S.L. gli ulteriori interventi previsti dalla legge 104/92, che dovranno essere richiesti allo specialista certificante; f. Nella diagnosi funzionale devono essere prescritti, per quanto di competenza ed ai sensi della normativa vigente, gli ausili speciali necessari all’alunno e devono essere indicate la necessità e la tipologia dei progetti specifici da attivare a suo vantaggio per la realizzazione del diritto allo studio; g. La diagnosi funzionale, nel caso d’iscrizione agli istituti tecnici, professionali ed artistici, nei quali si svolgono attività di laboratorio, deve contenere l’attestato d’idoneità alla frequenza, specificando che tale idoneità si riferisce soltanto all’incolumità del soggetto disabile; h. Il Servizio specialistico dell’A.U.S.L., che ha certificato la situazione di handicap e ha redatto la diagnosi funzionale: -partecipa all’aggiornamento del profilo dinamico funzionale ed alle verifiche periodiche del P.E.I. tramite la presenza programmata, di norma nella scuola, almeno del referente del caso individuato tra gli operatori di cui all’art. 12 della legge 104/92; 66 -garantisce la fattiva collaborazione e consulenza con l’amministrazione scolastica per la realizzazione di progetti di formazione del personale previsti dalla C.M. 137/90; -partecipa alle commissioni interistituzionali; i. Qualora siano presenti in una classe situazioni di rischio individuali di natura sanitaria specialistica, una volta che siano state inutilmente esperite le procedure preventive in uso, le strutture specialistiche dell’A.U.S.L. o dell’Azienda Ospedale-Università forniscono una consulenza anonima, finalizzata al miglioramento della comprensione dei problemi e quindi delle proposte d’intervento; l. Quando gli operatori della scuola consigliano ai genitori di un alunno una consultazione specialistica, è opportuno che accompagnino tale suggerimento con note sintetiche, trasmesse tramite i genitori del bambino, che illustrino i problemi dell’alunno a scuola. Ciò consente di avere una testimonianza diretta delle preoccupazioni della scuola e costituisce motivo d’esenzione dal ticket sanitario se gli specialisti, scelti dai genitori, appartengono ad un servizio pubblico. 67 SECONDA PARTE Strutture di governance e “competenze integrate” 1. LA CONFERENZA PROVINCIALE La Conferenza Provinciale dell’Istruzione e Formazione è stata istituita nel 2004, sulla base dell’Accordo regionale del 3 maggio 2001di indirizzo e di programmazione di tutta la politica scolastica locale. Presiede anche all’applicazione del presente Accordo, promovendo il coordinamento, l’azione integrata e la valutazione degli interventi realizzati mediante l’istituzione di un’apposita Commissione tecnica. 2. LA COMMISSIONE TECNICA PROVINCIALE La Conferenza Provinciale istituisce la Commissione tecnica provinciale, della quale fanno parte i rappresentanti di tutte le componenti esistenti all’interno della Conferenza stessa, il G.L.I.P. (art. 15 della L. 104/1992), il G.L.H. (C.M. n. 227/1975) e gli organismi, già presenti sul territorio, che la Conferenza stessa individua. La Commissione tecnica provinciale ha compiti di coordinamento degli interventi di integrazione e delle commissioni tecniche locali. La Commissione regolamenta la propria attività. La Commissione tecnica provinciale, nell'ambito dei propri compiti istituzionali, può avvalersi del supporto del gruppo provinciale degli insegnanti di sostegno (cfr. PARTE PRIMA del presente Accordo) e di altri gruppi di lavoro, presenti sul territorio. Il G.L.I.P. persegue, dal punto di vista istituzionale, gli obiettivi previsti dalla Legge 104/92, in particolare svolge compiti di consulenza alle singole scuole e di collaborazione con gli enti locali e l’A.U.S.L. E’ punto di riferimento per le esperienze di integrazione scolastica sul territorio 3. LE COMMISSIONI TECNICHE LOCALI A livello territoriale sono istituite commissioni tecniche con il compito di individuare i supporti necessari all'integrazione scolastica. Tali commissioni sono formate da un rappresentante del C.S.A., della Provincia, del Comune (o dei comuni che compongono la commissione), dell’ U.O. di S.M.R.I.A., dei Servizi Sociali, delle autonomie scolastiche e sono coordinate dal comune capofila. 68 Hanno il compito specifico di analizzare, caso per caso, tutte le risorse necessarie alla piena integrazione degli allievi disabili, soprattutto per quanto riguarda le figure di sostegno (insegnanti statali, collaboratori scolastici, operatori educativo -assistenziali, tecnici specializzati) ed eventuali ausili o interventi specifici. In stretta collaborazione con i tavoli di concertazione coordinati dal C.S.A., valutano, secondo criteri di priorità e in relazione alle risorse disponibili, le richieste di supporto all’integrazione scolastica che pervengono ai comuni da parte delle autonomie scolastiche statali e paritarie. Svolgono altresì funzioni di monitoraggio degli interventi realizzati, rilevando le buone prassi e le criticità in relazione ai processi di integrazione attivati. 4. STRUTTURE DI SUPPORTO I firmatari del presente Accordo si impegnano a sostenere i Centri Risorse e Documentazione sotto riportati come strumenti di informazione, formazione e consulenza per i diversi soggetti coinvolti nei percorsi di integrazione scolastica e sociale delle persone disabili nel territorio provinciale, in collegamento con le ulteriori risorse presenti nel territorio. 4.1 -IL CENTRO DOCUMENTAZIONE INTEGRAZIONE HANDICAP (C.D.I.H.) Il Centro di Documentazione Integrazione Handicap (C.D.I.H), componente della rete regionale dei centri di documentazione, è una risorsa strumentale e di consulenza per i processi d’integrazione scolastica e sociale delle persone disabili nel territorio provinciale e opera in collegamento con gli altri Centri presenti sul territorio: Centro Risorse Nuove Tecnologie, Centro Territoriale di Cento, Portale dell’Inclusione “Diversabili”. I compiti del C.D.I.H. sono : a. Promuovere, raccogliere ed elaborare documentazioni di esperienze didattiche e formative già sperimentate o in atto nelle scuole e nei servizi territoriali, tali da poter essere trasferite e diffuse anche attraverso la collana delle buone prassi del Centro; b. Raccogliere e diffondere materiali utili agli interventi scolastici (progetti, piani di lavoro, strumentazioni, ecc.); c. Fornire informazioni e consulenze ad insegnanti, educatori e famiglie sui principali temi collegati all’integrazione scolastica e sociale in collegamento con la rete locale dei servizi; 69 d. Recepire i bisogni del territorio ed attivare percorsi di formazione rivolti al personale insegnante, educativo e alle famiglie, in collaborazione con il C.S.A., le scuole, i servizi socio -riabilitativi e i comuni interessati; e. Contribuire allo sviluppo del laboratorio di prima valutazione multiprofessionale, educativa e riabilitativa, per la scelta di ausili e di particolare materiale informatico, in collaborazione con il servizio di Salute Mentale Infanzia e Adolescenza dell’A.U.S.L. di Ferrara (cfr. PARTE ALLEGATI del presente Accordo ); f. Collaborare con il Centro Nuove Tecnologie del M.I.U.R. per costruire e tenere aggiornata una banca dati (Centro Risorse on line), che raccolga la descrizione di sussidi, ausili e strumentazioni tecniche speciali giacenti o in uso nelle scuole e di proprietà degli enti firmatari, facilitandone il prestito fra enti e scuole in relazione ai bisogni emergenti. Il C.D.I.H. organizza il proprio funzionamento e l’attività con apposito regolamento. 4.2 -IL PORTALE DELL’INCLUSIONE “DIVERSABILI” Il Portale dell’Inclusione è una risorsa strumentale e di consulenza per i processi e gli interventi d’integrazione scolastica e sociale per le persone disabili per il territorio provinciale e per creare una rete informatica ferrarese di scambio, confronto, condivisione delle informazioni e delle esperienze svolte nell’ambito dell’educazione alla diversità. Tale Portale è inoltre parte integrante del sito della Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna. Più precisamente, il Portale deve facilitare, diffondere ed approfondire l’informazione sulle tematiche relative al mondo dei disabili nella scuola e nell’extra -scuola e specificatamente: -ai vari servizi presenti sul territorio provinciale; -alla normativa specifica; -alle buone prassi elaborate in ambito scolastico ed extra scolastico secondo una scheda predisposta e validata dall’U.S.R.; -alle statistiche relative all’integrazione scolastica dei disabili. 4.3 -I CENTRI RISORSE NUOVE TECNOLOGIE ( PROGETTO M.I.U.R.) 70 Su indicazione del M.I.U.R., nella provincia di Ferrara, presso il Polo scolastico di Portomaggiore, è stato istituito uno dei cinque Centri Regionali Nuove Tecnologie di collegamento nazionale. Tale Centro : -ha compiti di costruzione di archivi e contemporaneamente della messa in rete degli archivi esistenti, relativi alle nuove tecnologie, in rapporto a software e hardware esistenti, centri di consulenza, buone prassi nelle scuole e produzione e distribuzione di prodotti; -collabora con il C.D.I.H. e con gli altri centri già esistenti sul territorio. A tal fine, il M.I.U.R. ha attivato una formazione a livello nazionale di docenti, per ciascun centro attivato. I docenti referenti del Centro Risorse Nuove Tecnologie istituito presso il Polo scolastico di Portomaggiore sono referenti per tutta la provincia di Ferrara. 71 TERZA PARTE Il percorso dell’integrazione e le “competenze trasversali” 1. PRIMA ACCOGLIENZA Tutti i soggetti istituzionali coinvolti si impegnano a garantire alla persona disabile e alla sua famiglia una positiva prima accoglienza nelle diverse fasi di vita (accertamenti diagnostici, diagnosi, proposte terapeutiche, diagnosi funzionale, profilo dinamico funzionale, primo P.E.I., primo ingresso a scuola) in modo da porre, quanto prima ed in modo consapevole, la persona e la sua famiglia in grado di essere partecipi e attive nel processo di sviluppo e d’integrazione. In particolare i diversi operatori assicurano la correttezza dell’informazione, il pieno ascolto delle persone e delle loro esigenze, il coinvolgimento partecipato ad ognuna delle fasi di sviluppo, senza alcun condizionamento, nella prospettiva di un progetto di vita fin dall’inizio valorizzato e rispettato. 2. PARTECIPAZIONE L’alunno disabile, la sua famiglia e i diversi operatori che agiscono nell’integrazione si devono porre in aperta situazione di partecipazione e comunicazione continua, nel rispetto dei diversi ruoli, e nella prospettiva della sussidiarietà e autonomia di scelta e decisione da parte del cittadino disabile. 3. PROGETTO DI VITA Ogni decisione di carattere didattico, sociale, che i soggetti istituzionali intendono assumere nei confronti della persona disabile e della sua famiglia, devono essere motivate, ampiamente spiegate, al fine di condividere pienamente il progetto di vita. 4. GESTIONE DEI CONFLITTI E DELLE DIVERGENZE Qualora emergano conflitti e divergenze, in primis tra la persona disabile, la sua famiglia e gli operatori, ma anche tra operatori, in relazione a scelte da assumere di carattere didattico e sociale, le parti qui firmatarie s’impegnano a garantire nel rispetto della trasparenza spazi di confronto e di mediazione. 72 5. INGRESSO A SCUOLA E FREQUENZA 5.1. INSERIMENTO PRECOCE E’ necessario favorire l'inserimento, fin dal nido, dei bambini disabili, ponendo particolare attenzione anche alle situazioni di disagio relazionale e socio-culturale, rilevando eventuali segni di difficoltà e sofferenza e ponendo in essere attività e forme di sostegno alle competenze genitoriali, al fine di prevenire aggravamenti della situazione di svantaggio (cfr. L. 104/92 e L.R. 1/2000 e seguenti modifiche). 6. SCUOLA DELL’INFANZIA E PRIMO CICLO Per preparare l'accoglienza nella scuola sia del bambino che della sua famiglia, tutte le scuole sono tenute ad articolare nella propria programmazione e/o nel Piano dell'offerta formativa (P.O.F.) le forme e le modalità dell'accoglienza e dell'integrazione degli alunni disabili. I diversi documenti potranno essere raccolti e diffusi a cura del C.D.I.H. e del Portale Handicap di Ferrara per facilitarne la diffusione e dare un'informazione complessiva alle famiglie. Le scuole sono inoltre tenute: -a mettere in atto, in accordo con le famiglie e gli specialisti responsabili, le forme più idonee per costruire la continuità fra scuole e per creare una conoscenza di base del nuovo ambiente da parte dell'alunno disabile, della sua famiglia e degli operatori scolastici; -ad attivare tutte le iniziative di lavoro e di partecipazione attraverso i relativi gruppi, appositamente costituiti, con il coinvolgimento della famiglia; -ad organizzare una riunione all'inizio dell'anno scolastico con gli insegnanti di sezione/classe, i genitori, il dirigente scolastico e/o il coordinatore scolastico, le figure socio-sanitarie di riferimento, le eventuali figure educative. Diffondere e sostenere alcune buone prassi già in atto, come ad esempio la presenza degli insegnanti dell'anno precedente, la presenza dell'insegnante di sostegno o dell'educatore dell'anno precedente nei primi giorni di scuola, il trasferimento di eventuali ausili o attrezzature specifiche dell'alunno nella nuova scuola con indicazioni sulle modalità d'uso; -a definire i referenti responsabili dei passaggi da un grado/ordine di scuola all'altro; 73 -ad attivare gruppi multiprofessionali per l'aggiornamento del P.E.I. (docenti di sezione/classe, di sostegno, educatori, personale ausiliario, ecc.); -ad attivare le forme di assistenza di base necessarie; -a fornire informazioni sulla rete dei servizi territoriali (es. Centro servizi volontariato, Centro H, opportunità extrascolastiche); -ad informare su tutti gli adempimenti normativi per il rinnovo della diagnosi funzionale. L’Azienda Sanitaria Locale (U.O. di S.M.R.I.A.) o gli specialisti privati autorizzati sono tenuti : -a consegnare ai genitori la certificazione e la diagnosi funzionale entro i termini utili alla definizione degli organici, di anno in anno definiti dalla normativa vigente. In tale documento sono individuati il deficit e i bisogni dell'alunno nelle diverse aree dello sviluppo e sono eventualmente riassunti nella tabella che indica il grado di compromissione. In base a questa conoscenza sono fornite, da parte degli specialisti di riferimento, le indicazioni su alcune modalità d’intervento che interessano altri enti, come ad esempio la classe ridotta, la necessità di progetti specifici, la necessità d’assistenza di base o d’ausili o ancora d’abbattimento di barriere architettoniche (cfr. PARTE ALLEGATI del presente Accordo); -a partecipare alla riunione organizzata dalla scuola, dedicata all'avvio della nuova esperienza e alle successive riunioni per l'aggiornamento del P.E.I., secondo un calendario concordato, e a dare la consulenza sulle modalità d’uso degli ausili e delle attrezzature specialistiche prescritte. Il C.S.A. è tenuto: -ad assegnare gli insegnanti di sostegno alle scuole statali, compatibilmente con la norma vigente, per avere la presenza degli insegnanti fin dal primo giorno di scuola; -ad assegnare i fondi disponibili alle scuole paritarie per l’integrazione scolastica, secondo la normativa vigente; -ad aggiornare tutto il personale docente, di sostegno e curriculare, ricercando nuove metodologie e strategie ( es. gruppi all'interno di singole scuole); -a promuovere il confronto con il G.L.H. provinciale e le commissioni tecniche locali per definire il quadro dei fabbisogni. Il Comune è tenuto ad assegnare personale di sostegno alle proprie scuole comunali d’infanzia e può concorrere a sostenere progetti di integrazione nelle situazioni di gravità, compatibilmente con le risorse disponibili, 74 relativamente ad alunni residenti nel Comune e frequentanti le scuole del sistema nazionale di istruzione. 7. ORIENTAMENTO, OBBLIGO FORMATIVO E SECONDO CICLO L’orientamento per il passaggio dal primo al secondo ciclo deve garantire una corretta analisi dei potenziali di ciascun alunno disabile, la valorizzazione delle sue propensioni culturali e dei suoi interessi, la prospettiva complessiva del suo progetto di vita, evitando che la scelta sia maggiormente condizionata da questioni di contesto (es. lontananza della scuola superiore, pregiudizi verso un certo tipo di scuola, ecc.), tali da determinare spesso un’aggregazione numerosa di alunni in certi istituti della provincia, non come armonico orientamento, ma come scelta derivata. Per preparare l’accoglienza nella scuola superiore e garantire il diritto di scelta del tipo d’istituto desiderato da parte dello studente e della sua famiglia, ciascun Istituto del secondo ciclo, indipendentemente dalla presenza d’iscritti disabili, assicura nel P.O.F. la definizione delle forme e delle modalità d’accoglienza e dell’integrazione degli studenti disabili. Le scuole del secondo ciclo assumono inoltre i seguenti impegni: -P.E.I (Programmazione Educativa Individualizzata). Il dirigente scolastico assicura che i consigli di classe, che accolgono studenti disabili, programmino, realizzino e verifichino l’azione didattica, prevedendo adeguate azioni orientative al fine di facilitare l’integrazione, motivare e sostenere la prosecuzione del percorso d’istruzione fino al conseguimento del titolo di studio. Qualora il P.E.I. non preveda il raggiungimento del titolo di studio terminale della scuola superiore, oppure qualora il consiglio di classe lo ritenga opportuno ai fini di realizzare adeguati traguardi d’istruzione e di formazione, il consiglio di classe stesso può programmare, realizzare e verificare un percorso di orientamento che motivi, guidi e sostenga la prosecuzione del percorso formativo fino al compimento dell’obbligo formativo, in modo integrato con il sistema della formazione professionale. La definizione di tale percorso avviene in accordo con lo studente disabile, la sua famiglia, gli operatori dell’A.U.S.L., e dei servizi sociali, della Formazione Professionale nel quadro del più generale progetto di vita del giovane. -Percorsi didattici integrati con la Formazione Professionale. Il dirigente scolastico, quando il P.E.I. formulato dal consiglio di classe prevede la collaborazione della Formazione Professionale, stipula apposite 75 convenzioni con i centri di formazione professionale nell’ambito del piano d’interventi coordinato a livello territoriale. -Orientamento alla scelta dei percorsi successivi alla frequenza scolastica. I consigli di classe progettano, realizzano e verificano percorsi d’orientamento in uscita dalla scuola superiore, in accordo con lo studente e con la sua famiglia, in collaborazione con gli operatori dell’A.U.S.L., dei servizi sociali e avvalendosi del Servizio Provinciale per l’Impiego (o del Gruppo Orientamento). -Avviamento di sperimentazioni relative a forme di alternanza scuola/formazione professionale, scuole/centri socio-riabilitativi del territorio. IL C.S.A. , a seguito di eventuali azioni compiute a livello regionale, in accordo con la Provincia e i comuni in collaborazione con i centri di formazione professionale, promuove appositi incontri d’informazione e orientamento, da svolgersi entro il mese di dicembre di ciascun anno, rivolto agli studenti soggetti all’obbligo formativo. E’ tenuto inoltre: -ad assegnare gli insegnanti di sostegno; -ad aggiornare tutto il personale docente, di sostegno e curriculare, A.T.A., ricercando nuove metodologie e strategie; -a promuovere il confronto con le commissioni tecniche locali per favorire il quadro del fabbisogno del personale in deroga; -a considerare, compatibilmente con la vigente normativa, come criterio di complessità per la definizione degli organici del personale A.T.A. (collaboratori scolastici ed amministrativi), la presenza di studenti disabili. L’ A.U.S.L. (U.O. di S.M.R.I.A.) o gli specialisti privati autorizzati sono tenuti a: -consegnare ai genitori la certificazione entro i termini utili alla definizione degli organici; -mettere a disposizione le proprie competenze professionali, durante gli incontri di lavoro previsti, per l’individuazione di percorsi d’istruzione/formazione, idonei alla realizzazione del P.E.I.; -dare consulenza sulle modalità d’uso degli ausili e delle attrezzature prescritte; -collaborare con i consigli di classe nell’individuazione di possibili percorsi in uscita dalla scuola superiore, tenendo conto delle più generali prospettive di vita del giovane; -assicurare il passaggio di competenze tra l’U.O. di S.M.R.I.A. e altri servizi (compreso il Servizio Sociale, se di competenza) in modo da accompagnare lo studente nel passaggio alla maggiore età. La 76 collaborazione con le istituzioni scolastiche e con la Formazione Professionale è garantita dall’ U.O. di S.M.R.I.A. anche quando il percorso istruzione-formazione, iniziato prima del 18° anno, si dovesse compiere dopo questo termine. La PROVINCIA: -Collabora con il C.S.A., le istituzioni scolastiche e gli enti di formazione professionale al fine di formulare un piano coordinato territoriale d’interventi idonei alle esigenze d’istruzione/formazione degli studenti disabili, nell’ambito dell’assolvimento dell’obbligo formativo; -Assicura l’inserimento dei ragazzi disabili, compatibilmente con le loro attitudini e capacità, nei corsi di formazione professionale attivati, con risorse di propria competenza; -Provvede affinché sia garantito a tutti gli studenti disabili e alle loro famiglie l’accesso ai servizi d’orientamento e d’inserimento lavorativo, garantendo al contempo la collaborazione con le istituzioni scolastiche per la progettazione dei percorsi educativi d’orientamento alla scelta. 8. PERCORSI DI ALTERNANZA SCUOLA / LAVORO Al fine di garantire un corretto svolgimento delle esperienze d’alternanza, la scuola d’istruzione secondaria di 2° grado: -Assicura che le esperienze d’alternanza tra la scuola e il lavoro siano inserite in modo organico e coerente nel P.E.I. predisposto dal consiglio di classe per lo studente disabile, anche qualora l’esperienza d’alternanza si realizzi all’interno di un percorso integrato con il sistema della formazione professionale; -Stipula apposite convenzioni con le imprese che ospitano gli studenti, alle quali è allegato il progetto formativo e d’orientamento per ciascun alunno coinvolto, come previsto dagli artt. 4 e 5 del Decreto del Ministero del Lavoro n. 142 del 25/3/1998, salvo i casi in cui dette convenzioni siano stipulate dal centro di formazione accreditato; -Provvede alla copertura delle garanzie assicurative previste dall’art. 3 del Decreto del Ministero del Lavoro n. 142 del 25/3/1998, salvo i casi in cui detta copertura sia assicurata dal centro di formazione professionale; -Assicura che il consiglio di classe indichi un suo componente come responsabile didattico -organizzativo. Tale figura si rapporta con il responsabile aziendale incaricato dell’inserimento dello studente nell’organizzazione aziendale e con gli altri operatori coinvolti nel percorso d’alternanza ; -Collabora alla predisposizione di un apposito progetto, che può contemplare anche l’accompagnamento nella situazione d’alternanza, al fine 77 di sostenere il passaggio dalla scuola alla vita attiva, in collaborazione con il C.S.A., l’A.U.S.L., gli enti locali competenti, il sistema della Formazione Professionale e i Centri per l’Impiego. Il C.S.A. , in accordo con la Provincia: -Attiva collaborazioni con enti territoriali che supportano le esperienze d’alternanza tra la scuola e il lavoro, comprese le esperienze di lavoro protetto; -Promuove appositi incontri di coordinamento tra i rappresentanti delle istituzioni scolastiche che, in modo autonomo o in collaborazione con enti esterni, progettano, realizzano e verificano esperienze d’alternanza tra la scuola e il lavoro che coinvolgano gli studenti disabili. L’ A.U.S.L. (U.O. di S.M.R.I.A.) collabora nella progettazione, realizzazione e verifica di adeguati percorsi d’alternanza. Il COMUNE, attraverso i Servizi Sociali: -Collabora con i consigli di classe nella progettazione, realizzazione e verifica di adeguati percorsi d’alternanza all’interno del P.E.I.; -Assicura la collaborazione nella definizione, conduzione e verifica dei percorsi d’alternanza, anche attraverso apposite convenzioni con i centri di formazione accreditati. La PROVINCIA collabora con il C.S.A., le istituzioni scolastiche, i centri di formazione professionale accreditati e gli enti gestori dei servizi sociali al fine sostenere le esperienze d’alternanza tra la scuola e il lavoro degli studenti disabili. 9. PROFILI MULTIPROFESSIONALI ESSENZIALI E FORME DI INTEGRAZIONE 9.1. COOPERAZIONE PROFESSIONALE Tutti i soggetti professionali coinvolti nell’integrazione scolastica operano con spirito di cooperazione integrata, considerando le diverse competenze come risorse valorizzanti, corresponsabili, deontologicamente orientate al rispetto e alla valorizzazione di ogni ruolo. Sarà cura delle istituzioni favorire momenti di formazione, studio e ricerca in comune. Altrettanto, i diversi soggetti professionali considerano la cooperazione didattica come elemento strategico di una positiva integrazione e di una crescita civile e culturale di tutti gli alunni, eliminando le barriere, anche psicologiche e organizzative, che potrebbero determinare isolamento piuttosto che inserimento. 78 9.2. I DOCENTI La responsabilità della qualità dell’integrazione scolastica è dell’intero collegio dei docenti e degli organi collegiali della scuola, che prevedono nel P.O.F. tutte le azioni da intraprendere per garantire un positivo progetto di vita per ogni alunno. Ogni istituzione scolastica autonoma si dota di una struttura permanente di lavoro, studio, promozione, coordinamento delle azioni d’integrazione scolastica, ai sensi del D.P.R. 275/99. La responsabilità diretta dell’integrazione scolastica di ciascun alunno disabile è del consiglio di classe o del team docente, che progetta attraverso il P.E.I. tutti gli interventi didattici individualizzati, di gruppo, equivalenti alla classe, differenziati utili allo sviluppo scolastico di tutti i potenziali dell’alunno. Gli insegnanti della classe dell’alunno sono tenuti a partecipare alle riunioni interistituzionali con gli altri operatori nelle fasi di progettazione, confronto e verifica della singola situazione. L’insegnante di sostegno è assegnato alla classe, di cui è contitolare, e rappresenta una risorsa di contesto per garantire una proficua individualizzazione e socializzazione dell’alunno. Il dirigente scolastico garantisce la qualità complessiva degli interventi. 9.3. COLLABORATORI SCOLASTICI I collaboratori scolastici partecipano alle azioni d’integrazione scolastica, in particolare garantendo l’assistenza di base per favorire l’autonomia e una positiva frequenza scolastica dell’alunno. Ai collaboratori scolastici sono garantiti appositi corsi di formazione. I collaboratori scolastici, ove necessario, partecipano alle riunioni di progettazione e verifica d’ogni singolo alunno cui prestano l’assistenza di base. 9.4. PERSONALE EDUCATIVO ASSISTENZIALE Il personale educativo assistenziale, eventualmente assegnato dagli enti locali per favorire l’integrazione scolastica, va inteso come risorsa professionale che aiuta la scuola e la famiglia a veicolare condizioni d’apprendimento, di socialità, di relazione utili a garantire un positivo progetto di vita. Svolge funzioni di supporto educativo, secondo quanto disposto dal P.E.I., in particolare negli ambiti dell'autonomia personale e della comunicazione, organizzando interventi volti a favorire, tra l'altro la deambulazione, l'attivazione di prassie, l'orientamento spazio/temporale, l'organizzazione del lavoro scolastico, l'uso d’ausili e di strumentazioni specifiche, l'ampliamento e l'arricchimento delle forme di comunicazione e 79 delle capacità d’interazione con le persone, il coinvolgimento in attività laboratoriali e di lavoro di gruppo. Detto personale, assegnato prevalentemente per situazioni di gravità, deve agire in momenti collegati e integrati con le attività della classe in collaborazione con gli insegnanti e svolgere funzioni di collegamento tra diverse attività, diversi contesti di vita e d’apprendimento. Il personale educativo assistenziale è funzionalmente posto alle dipendenze della scuola e partecipa pienamente alla progettazione e alla verifica dell’integrazione scolastica. 9.5. PERSONALE SANITARIO E SOCIALE Il personale sanitario e sociale, direttamente coinvolto nel progetto di vita del singolo alunno, è tenuto non solamente alla predisposizione degli strumenti previsti dalle norme (es. diagnosi funzionale e P.D.F.), ma a collaborare con le scuole statali e paritarie per integrare le diverse strategie di recupero, sviluppo e maturazione, sia con una continua consulenza sia con una co-progettazione degli aspetti comuni, in una visione unitaria che pone al centro il progetto di vita di ogni singola persona. 9.6. TUTOR NELLA SCUOLA SUPERIORE I firmatari del presente Accordo valorizzano, nella scuola superiore, la presenza di giovani tutor. Il tutor è una figura in grado di prendersi cura di una persona quasi coetanea in difficoltà, per aiutarla attraverso rapporti amicali in cui convergono le sue capacità personali, ma soprattutto la sua disponibilità umana. Egli ha la funzione di motivare lo studente disabile e può facilitare il superamento di situazioni difficili collegabili a problemi relazionali ed affettivi. Il tutor contribuisce alla realizzazione di singoli progetti e può essere impiegato in compiti d’accompagnamento, di sostegno alle autonomie e di facilitazione della comunicazione dello studente, secondo modalità indicate nel progetto educativo. L’individuazione, l’organizzazione e le attività del tutor sono definite dall’Allegato contenuto nella Parte Quinta del presente Accordo. 9.7 VOLONTARI Presso le scuole di ogni ordine e grado possono essere impegnate nei progetti di integrazione scolastica, con funzione di supporto, figure di volontari (servizio civile volontario, associazioni, ecc.). Il COMUNE valuta le richieste in sede di commissione tecnica locale, presentate dai dirigenti scolastici e concorre con le autonomie scolastiche, la 80 Provincia e i Servizi Sociali (compatibilmente con le disponibilità di bilancio) a realizzare progetti a sostegno dell’integrazione degli studenti disabili. La PROVINCIA sostiene lo sforzo finanziario delle istituzioni scolastiche e dei comuni nella realizzazione dei progetti d’integrazione. L’AUSL (U.O. di S.M.R.I.A.) partecipa alla definizione e alla verifica dei progetti che prevedono l’impiego di tutor, nell’ambito del P.D.F. , attraverso la messa in luce dei bisogni della persona, sia nell’ambito scolastico che in quello sociale più generale. 81 QUARTA PARTE Validità, verifica, valutazione e diffusione dell’ Accordo -Collegio di vigilanza 1. Validità: soggetti firmatari e tempi dell’Accordo Il presente Accordo, firmato da tutti i soggetti istituzionali coinvolti, ha validità quinquennale ed è pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Emilia Romagna, ai sensi di quanto previsto dalla vigente normativa. La Provincia è autorizzata ad integrare e/o modificare, nel rispetto delle previste procedure amministrative, l’Allegato n. 3, acquisito preventivamente il parere favorevole della Conferenza Provinciale di coordinamento delle Politiche dell’Istruzione, della Formazione e del Lavoro. 2. Verifica, valutazione periodica e diffusione dell’Accordo La Conferenza Provinciale dell’Istruzione e della Formazione svolge compiti generali di verifica e valutazione periodica dell’Accordo, avvalendosi della relazione annuale presentata dalla Commissione tecnica provinciale. Il Collegio di Vigilanza è presieduto dal Presidente della Provincia o suo delegato, ed è costituito da Prefetto, Dirigente del C.S.A., Sindaco del Comune capoluogo o suo delegato, un rappresentante dei comuni per ogni ambito territoriale individuato, un rappresentante dell’A.U.S.L. . Gli enti firmatari s’impegnano a promuovere ed a realizzare iniziative destinate alla conoscenza dei contenuti del presente Accordo, secondo le modalità ritenute più opportune. 82 Allegato n. 1 - Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara - aa.ss. 2006/2007- 2010/2011. COMPENDIO NORMATIVO . Costituzione della Repubblica Italiana . Legge sulla Riforma degli Ordinamenti didattici universitari del 19/11/1990, n. 341 . Legge sulla Riforma degli Ordinamenti didattici universitari del 19 novembre 1990, n. 341 . Legge- quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate del 5 febbraio 1992, n. 104 . Decreto Interministeriale 9 luglio 1992 applicativo dell'art. 13 della legge 104/92, sui criteri per la stipula degli accordi di programma . D.P.R. 24 febbraio 1994 “Atto di indirizzo e coordinamento relativo ai compiti delle Unità Sanitarie Locali in materia di alunni portatori di handicap” . Legge 24 giugno 1997 n. 196, “Norme in materia di promozione dell’occupazione” . Legge 10 dicembre 1997 n. 425 “Disposizione per la riforma degli esami conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore” . D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59” . D.M. MIN.LAV. 8 aprile 1998 “Disposizioni concernenti i contenuti formativi delle attività di formazione degli apprendisti” . Insieme delle norme che regolano l’autonomia delle Istituzioni Scolastiche, in particolare la legge “Istituzione del fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi” del 18 dicembre 1997 n. 440 e il D.P.R. n. 275 dell’8 marzo 1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’articolo 21 della legge 15 marzo 1997, n. 57” . Decreto del M.U.R.S.T. del 26 maggio 1998: “Criteri generali per la disciplina da parte delle Università degli ordinamenti dei Corsi di laurea in Scienze della formazione primaria e delle scuole di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria” , in particolare all’art. 3, comma 6 – Criteri relativi al corso di laurea in 83 scienze della formazione primaria- e all’art. 4 comma 8 – Criteri relativi alla scuola di specializzazione all’insegnamento secondario . D.P.R. 23 luglio 1998 n. 323 : “Regolamento recante disciplina degli esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore a norma dell’art 1 Legge 425 del 10 dicembre 1997” e successive modificazioni . D.M. 24 luglio 1998 n. 331: “Disposizioni concernenti la riorganizzazione della rete scolastica, la formazione delle classi e la determinazione degli organici del personale della scuola” e successive modifiche . D.M. 18 settembre 1998 n. 356, D.M. del 18 settembre 1998 n. 357, D.M. del 12 novembre 1998 n. 452, D.M. del 18 settembre 1998 n. 359, D.M. del 10 novembre 1998 n. 449, D.M. del 11 novembre 1998 n. 450, recanti norme in merito allo svolgimento degli esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore . D.M. MIN. LAV. 7 ottobre 1999: “Disposizioni per l’attuazione dell’art. 16 - comma 2, della Legge 24 giugno 1997, n. 196, e successive modificazioni, recante : Norme in materia di promozione dell’occupazione” . Legge 12 marzo 1999 n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” . Legge 17 maggio 1999 n. 144 “Misure in materia di investimenti, delega al Governo per il riordino degli incentivi all’occupazione e della normativa che disciplina l’INAIL nonché disposizioni per il riordino degli enti previdenziali” . D.M. 3 giugno 1999, n. 141 “Formazione classi con alunni in situazione di handicap” . D.P.R. 12 luglio 2000 n. 257 “Regolamento di attuazione dell’art. 68 della Legge 17 maggio 1999 n. 144 concernente l’obbligo di frequenza di attività formative” . D.P.R. 10 ottobre 2000 n. 333 : “Regolamento di esecuzione della legge del 12 marzo 1999 n. 68 recante norme per il diritto al lavoro dei disabili” . L.R. 8 agosto 2001, n. 26 “Diritto allo studio e all’apprendimento per tutta la vita” . Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3 “Modifica del Titolo V della Parte Seconda della Costituzione” . Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” 8 novembre 2000 n. 328 . nota del MIUR del 30 novembre 2001 n. 3390, avente ad oggetto l’assistenza di base degli alunni in situazione di handicap 84 . Decreto MIUR “S.S.I.S.- Corso Handicap 800 ore” del 22 febbraio 2002 . L.R. 12 marzo 2003 n. 2: “Norme per la promozione della cittadinanza sociale e per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” . Legge 28 marzo 2003 n. 53: “Delega al Governo per la definizione delle norme generali sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale” . Risoluzione del Consiglio Europeo del 5 maggio 2003 sulle pari opportunità per gli alunni e gli studenti disabili nel settore dell’istruzione e della formazione (G.U. 134 del 7 giugno 2003) . L.R. Emilia Romagna 3 giugno 2003 n. 12: “Norme per l’uguaglianza delle opportunità di accesso al sapere, per ognuno e per tutto l’arco della vita, attraverso il rafforzamento dell’istruzione e della formazione professionale, anche in integrazione fra loro” . D. Lgs. 19 febbraio 2004 n. 59: “Definizione delle norme generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo dell’istruzione, a norma dell’articolo 1 della Legge 28 marzo 2003, n. 53” . Legge 4 giugno 2004 n. 143: “Conversione in legge, con modificazioni, del Decreto Legge 7 aprile 2004, n. 97, recante disposizioni urgenti per assicurare l’ordinato avvio dell’anno scolastico 2004-2005, nonché in materia di esami di Stato e di Università” . Decreto del MIUR del 9 febbraio 2005 n. 21 . D. Lgs. 15 aprile 2005 n. 76: “Definizione delle norme generali sul Diritto – Dovere all’Istruzione ed alla Formazione, a norma dell’art. 2 - comma 1, lettera c), della Legge 28 marzo 2003, n. 53” . D. Lgs. 15 aprile 2005 n. 77: “Definizione delle norme generali relative all’alternanza Scuola – Lavoro, a norma dell’art. 4 della Legge 28 marzo 2003, n. 53” 85 Allegato n. 2 - Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara - aa.ss. 2006/2007- 2010/2011. SERVIZIO SANITARIO REGIONALE - EMILIA ROMAGNA Azienda Unità Sanitaria Locale di Ferrara - Sede Via Cassoli, 30 – 44100 FERRARA DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE U.O. di S.M.R.I.A. Via Messidoro n° 20 – 44100 Ferrara Unità Operativa di Salute Mentale e Riabilitazione Infanzia Adolescenza Distretto di _________________________ Prot. N. Lì ………………………………………… - Ai genitori di - Alla Direzione Scolastica Al C.S.A. Via Madama n.35 44100 FERRARA OGGETTO: Certificazione e diagnosi funzionale anno scolastico Certifico che ………… nato/a il …..………… a….………(……..) residente a ………………... in via ………………. n° ….., che frequenta la Scuola ………………….……….. di ……….…….., è in carico all’Unità Operativa di Salute Mentale e Riabilitazione Infanzia e Adolescenza dell’Azienda U.S.L. di Ferrara, Distretto di ……………….. Tel……………….. Presenta ……………………………………………………(Codice) secondo la classificazione internazionale ICD10. 86 DIAGNOSI FUNZIONALE POTENZIALITA’ DIFFICOLTA’ Area Cognitiva Livello di sviluppo Integrazione delle competenze: Area Affettivo-Relazionale Livello di autostima: Rapporto con gli altri: Area cognitiva Livello di sviluppo: Integrazione delle competenze: Area Affettivo-Relazionale Livello di autostima: Rapporto con gli altri: Area sensoriale Deficit visivo: Deficit uditivo: Area sensoriale Deficit visivo: Deficit uditivo: Area Linguistica Comprensione: Produzione: Linguaggi alternativi e/o integrativi: Area linguistica Comprensione: Produzione: Linguaggi alternativi e/o integrativi: Area Motoria Prassica Globale : Fine: Area Motoria Prassica Globale: Fine: Area Neuropsicologica Memoria: Attenzione: Organizzazione spazio-temporale: Area Neuropsicologica Memoria: Attenzione: Organizzazione spazio-temporale: Area dell’Autonomia Personale: Sociale: Area dell’Autonomia Personale: Sociale: 87 GRIGLIA AREE COMPROMESSE N.B. Il Livello di compromissione espresso dalla griglia è dato da: - una singola caduta "medio e/o importante" su almeno un campo; - se la caduta pur lieve è pervasiva (su più campi). Si richiede:. insegnante di sostegno . programmazione individuale . classe ridotta . progetti specifici. Quali: . assistenza di base N.B. 1 - Vanno barrate tutte le caselle ritenute necessarie 2 – specificare gli ambiti funzionali dei “progetti specifici”. Alla loro realizzazione concorre eventualmente l'Ente Locale secondo le competenze definite dalla C.M. 3390 del 30\11\01 e dall’ Accordo di programma provinciale per l’integrazione scolastica. sensoriale motorio cognitivo ling.comunicativo affettivo relazionale autonomia personale autonomia sociale ASSENTE TRANSITORIO LIEVE MEDIO IMPORTANTE 88 Per garantire la realizzazione del diritto allo studio si ravvisa la necessità di: . ausili . per la postura . per la comunicazione . per la mobilità . superamento delle barriere architettoniche . accesso . servizi . altro Lo Specialista Responsabile L’Operatore Referente Per gli alunni delle Scuole Superiori Lo Specialista Responsabile L’Operatore Referente Autorizzazione frequenza ai laboratori Si certifica la possibilità dell’alunno/a……………………………………….. a frequentare i laboratori esistenti, in regola con la normativa vigente secondo la programmazione redatta dal Consiglio di Classe, costruita sulle condizioni cliniche e situazionali accertate, come sopra descritte. 89 Allegato n. 3-Accordo di programma provinciale per l’integrazione degli alunni disabili della provincia di Ferrara – aa.ss. 2006/2007 – 2010/2011. DIPARTIMENTO SALUTE MENTALE -Unità Operativa S.M.R.I.A. – Ferrara Categorie diagnostiche e codici per la richiesta di insegnante di sostegno CATEGORIE DIAGNOSTICHE CODICI ICD10 Psicosi o schizofrenia Da F20 a F29 Sindromi affettive Da F30 a F39 con associata griglia del grado di compromissione e cadute a livello medio ed importante Sindrome con pensieri ossessivi ed atti compulsivi F42.2 con associata griglia del grado di compromissione Sindromi da disadattamento F43.1, F43.2, F43.3. F43.8, con associata griglia del grado di compromissione. Certificazione da rivalutare dopo un anno, data la transitorietà della patologia. Sindrome e disturbi da alterato comportamento alimentare F50 rivalutabile annualmente con indice di compromissione e con associata griglia del grado di compromissione Disturbi di personalità Da F60 a F62 insegnante di sostegno per la scuola secondaria di 1° e 2° grado con associata griglia del grado di compromissione e cadute a livello medio o importante Ritardo mentale e funzionamento mentale limite (QItot con valore compreso fra 70 e 79 e profilo omogeneo tra QIV e QIP) Da F70 a F79 90 Disturbi del linguaggio F80.1, F80.2, F80.3, più associata griglia del grado di compromissione con cadute a livello medio o importante Disturbi specifici di apprendimento F81.0 insegnante di sostegno soltanto alla scuola primaria F81.3 insegnante di sostegno scuola primaria e secondaria di 1° e di 2° grado per i casi che mantengono un grado di compromissione lieve e pervasivo, oppure medio/importante su un singolo campo Disturbo specifico della funzione motoria F82 insegnante di sostegno alla scuola d’infanzia e primaria con associata griglia del grado di compromissione Disturbo evolutivo specifico misto F83 insegnante di sostegno alla scuola d’infanzia e primaria con associata griglia del grado di compromissione Sindromi da alterazione globale dello sviluppo psicologico F84-89 Sindromi Ipercinetiche F90.0, F90.8, F90.9 con griglia del grado di compromissione. Certificazione limitata alla scuola primaria e secondaria di 1° grado Disturbo ipercinetico della condotta e Disturbi della condotta F90.1, F91.3, F91.8, F91.9, F92.0, F92.8, F92.9 con associata griglia del grado di compromissione Sindrome e disturbi della sfera emozionale con esordio caratteristico dell’infanzia F93.0, F93.1, F93.2, F93.4, F94.0, F94.1, F94.2, F98.2 rivalutabile annualmente con indice di compromissione e con associata griglia del grado di compromissione Sindrome da tic combinati motori e vocali F95.2 91 multipli (Tourette) Deficit sensoriale e visivo H54 – H90 insegnante di sostegno in relazione alla importanza del deficit o se associato ad altre problematiche Patologie codificate in Asse IV Tutte le patologie sono compatibili con la richiesta dell’insegnante di sostegno, se associate a problematiche relative all’autonomia personale, al ritardo mentale o altro, in relazione al grado di importanza Altre sindromi psichiche dovute a danni o disfunzioni cerebrali o malattie somatiche Da F06 a F07 92 Allegato n. 4 - Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara - aa.ss. 2006/2007 – 2010/2011. In via riservata Al COMUNE DI __________________ Servizio __________________________ Via ______________________________ OGGETTO: richiesta di personale per l’assistenza educativa di competenza del Comune, previsto dal Piano Educativo Individualizzato e necessario per l’integrazione scolastica. Plesso o Sede staccata _________________________________ Anno Scolastico_____________ Numero complessivo alunni con handicap nel Plesso___________________ Alunno/a in situazione di handicap: Cognome____________________________Nome ___________________ Data di nascita______________ Comune di residenza ________________ Classe che frequenterà ___________ n. alunni _________ n. alunni h iscritti nella classe _______ Ore di frequenza settimanali _________________ Ore assegnate nell’anno precedente dallo Stato per insegnante di sostegno _________ Funzione aggiuntiva ai collaboratori scolastici per assistenza di base ed accompagnamento: SI . NO . Diagnosi funzionale redatta da ________________________________ da allegare in caso di prima iscrizione. Breve descrizione del caso con indice di gravità: _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ Tipo di intervento richiesto: N° ore richieste Ore assegnate nell’a.s. precedente Educatore n. ore ________________ n. __________ Tutor n. ore ________________ n. __________ 93 Volontario n. ore ________________ n. __________ Altro (specificare) n. ore ________________ n. __________ Progetti specifici per i quali interviene anche il personale educativo In allegato la scheda di progetto Data Il Dirigente Scolastico 94 Allegato n. 5 - Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara - aa.ss. 2006/2007 – 2010/2011. Al Dirigente del Servizio …………del Comune di ……………… via…………………………… tel. ………………..- fax………….. OGGETTO: Richiesta attrezzature e ausili, previsti dal Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) e necessari per l’integrazione scolastica dell’alunno disabile di competenza del Comune. plesso o sede staccata__________________anno scolastico _____________ nome/cognome Alunno/a _____________________________ classe _____ data di nascita____________________________ comune di residenza____________________ Diagnosi funzionale redatta da______________________ Breve descrizione delle esigenze specifiche dell’alunno: Si richiedono: .. A: attrezzature, ausili, arredi speciali, necessari all’integrazione scolastica in base alla valutazione sanitaria. Si allega la prescrizione dell’A.U.S.L. contenente le informazioni dettagliate necessarie per procedere all’acquisto delle attrezzature\ausili non a carico dell’A.U.S.L. stessa. .. B: attrezzature e ausiili previsti dal P.E.I. Si allega progetto specifico contenuto nel P.E.I. con le informazioni dettagliate necessarie per procedere all’acquisto delle attrezzature\ausili non a carico della Scuola o del C.S.A. Data__________________ IL DIRIGENTE SCOLASTICO _______________________________________ 95 Allegato n. 6 - Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara - aa.ss. 2006/2007 – 2010/2011. SCHEDA DI PROGETTO Scuola_______________________ anno scolastico __________________ nome cognome alunno __________________________________________ titolo del progetto specifico (indicato nella D.F. e/o nel P.E.I.) _____________________________________________________________ nuova realizzazione . durata ________________________ prosecuzione di un progetto pluriennale . finalità del progetto: _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ _____________________________________________________________ __________________________________________ analisi della situazione: obiettivi: organizzazione didattica ed educativa (operatori coinvolti, attività previste): documentazione prevista: eventuali informazioni aggiuntive: Data ____________________ Il Dirigente Scolastico _________________________________ 96 Allegato n. 7 -Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara -aa.ss. 2006/20072010/ 2011. PROTOCOLLO PER LA SOMMINISTRAZIONE DEI FARMACI IN ORARIO SCOLASTICO PREMESSA Il presente documento nasce dall’esigenza espressa da diversi Servizi sanitari territoriali ed ospedalieri, dalle Istituzioni scolastiche, dagli Enti Locali e dalle Associazioni laiche di definire, nel rispetto della normativa vigente, un percorso condiviso finalizzato a garantire e facilitare l’inserimento scolastico di bambini e ragazzi affetti da malattie croniche, che richiedano la somministrazione continua di farmaci e/o per le quali potrebbero rendersi necessari interventi d’emergenza. Tale esigenza trova riscontro nel Piano Sanitario Regionale e nei dati epidemiologici relativi alla patologia cronica nei minori. La presenza di cronicità determina uno stato di perturbamento delle relazioni familiari e sociali e, se non adeguatamente supportata, è rilevante fattore di compromissione dello sviluppo della persona. Il supporto ad una favorevole evoluzione psico-fisica, relazionale e sociale, oltre che ad un’appropriata assistenza sanitaria specialistica, correla con il sostegno alla famiglia e con il ruolo genitoriale, posti in una situazione critica in presenza di patologia cronica, e con il contesto sociale, rappresentato, in questa età, in buona parte dalla comunità scolastica. La comunità scolastica rappresenta per il minore, affetto da patologia cronica, non solo la principale occasione di socializzazione, ma l’ambito in cui il bambino può lentamente ma progressivamente acquisire la competenza ad autogestire la propria patologia: la percezione dell’accoglienza, il confronto positivo con le esperienze offerte dalla vita scolastica e di gruppo facilitano l’accettazione della patologia cronica da parte del soggetto, garanzia di attenzione ed autotutela della salute. Per questi motivi l’Istituzione scolastica rappresenta una delle Agenzie del territorio, concorrenti alla costruzione di percorsi integrati nelle situazioni di cronicità. Vi è d’altronde la consapevolezza che la volontà di svolgere a pieno il ruolo educativo e di accoglienza ha implicazioni giuridiche e livelli di responsabilità che devono essere riconosciuti, definiti ed attribuiti correttamente alle diverse figure professionali coinvolte nel processo di integrazione. 97 Ne deriva che il percorso in oggetto ha come elemento centrale l’attivazione di una rete dei servizi che tenga conto del contesto e coinvolga le risorse sanitarie del territorio. PROTOCOLLO VISTO il Decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, concernente “il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro” e le successive modificazioni ed integrazioni; VISTO il Decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, concernente il regolamento per l’autonomia scolastica; VISTA la Legge 8 novembre 2000, n. 328, legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; VISTO il Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, concernente “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”; VISTO il Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112; VISTE le linee programmatiche del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca che pongono tra le strategie fondamentali della politica scolastica quella della centralità dei “bisogni, interessi, aspirazioni degli studenti, delle loro famiglie, degli insegnanti”; CONSIDERATO che tale principio è stato recepito dalla Legge 28 marzo 2003, n. 53 di delega al Governo per la definizione delle norme generali dell’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione professionale; VISTO il contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto scuola per il quadriennio normativo 2002/2005; CONSIDERATO che, secondo i principi generali del sistema integrato di interventi e servizi sociali, alla gestione ed all’offerta dei servizi provvedono soggetti pubblici, organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni volontarie, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato ed altri soggetti privati; CONSIDERATA la necessità di regolamentare questo settore facendo riferimento ai principi generali contenuti nelle norme e linee programmatiche sopra indicate; RICHIAMATA la Dichiarazione dei diritti del bambino, approvata dall'O.N.U. il 20 Novembre 1959, che afferma che va garantito ai bambini il 98 diritto ai mezzi che consentono lo sviluppo in modo sano e normale sul piano fisico, intellettuale, morale, spirituale e sociale; VISTA la Nota M.I.U.R. Protocollo n. 2312/Dip/Segr del 25.11.2005 con la quale vengono inviate le “Linee guida per la definizione degli interventi finalizzati all’assistenza di studenti che necessitano di somministrazione di farmaci in orario scolastico” a firma dei Ministri del MIUR e della Salute; PREMESSO che: -le Istituzioni coinvolte nel presente atto riconoscono la necessità di tutelare la salute e il benessere dei bambini; -ove occorresse garantire queste tutele attraverso somministrazioni di farmaci, nel caso che la somministrazione debba avvenire necessariamente durante l'orario scolastico, deve essere salvaguardato il diritto del bambino alla salute senza che ciò comporti l'allontanamento dall'attività scolastica; -in questi casi, al fine di tutelare la famiglia, gli operatori scolastici e soprattutto il minore, si impone la necessità urgente di predisporre un accordo convenzionale, condiviso tra i soggetti istituzionali coinvolti nella tutela della salute degli studenti; CONSIDERATO che i soggetti istituzionali sono chiamati a regolamentare in modo unitario i percorsi d'intervento e di formazione in tutti i casi in cui, in orario scolastico, si registri la necessità di somministrare farmaci – sulla base delle autorizzazioni specifiche rilasciate dal competente servizio dell'A.U.S.L. – e che tali soggetti si riconoscono in : C.S.A. (già Provveditorato agli Studi) di Ferrara, Servizi di Pediatria delle A.U.S.L. di Ferrara, Provincia di Ferrara e Comuni della Provincia, Dirigenti Scolastici; Il C.S.A. di Ferrara, l’ A.U.S.L. di Ferrara , la Provincia di Ferrara, i Comuni e i Dirigenti Scolastici della provincia di Ferrara CONVENGONO quanto segue: -Oggetto del presente protocollo è la somministrazione di farmaci per i quali non è richiesto il possesso di cognizioni specialistiche di tipo sanitario, né l'esercizio di discrezionalità tecnica da parte dell'adulto che interviene; -tale attività di soccorso rientra in un protocollo terapeutico stabilito da sanitari della A.U.S.L., la cui omissione può causare gravi danni alla persona; -la prestazione del soccorso viene supportata da una specifica "formazione/informazione in situazione" riguardante le singole patologie, nell'ambito della più generale formazione sui temi della sicurezza. Art. 1 -Somministrazione dei farmaci La somministrazione di farmaci nella scuola non è da intendersi quale sostitutivo delle cure familiari, ma quale prassi da attuare solo nei casi di assoluta necessità riconosciuta dai servizi competenti. 99 Art. 2 -Somministrazione continua o ciclica di farmaco per via orale, cutanea, inalatoria, congiuntivale (non parenterale) La somministrazione deve essere considerata una forma di assistenza “parentale”, in quanto non richiede un addestramento tecnico professionale. In ambito scolastico essa può essere effettuata alle seguenti condizioni: 1. che gli operatori scolastici diano la propria disponibilità alla somministrazione dei farmaci in orario scolastico (art. 4 Linee guida M.I.U.R.-Ministero della Sanità); 2. che la richiesta formale della famiglia sia accompagnata da certificazione medica; 3. che la somministrazione debba avvenire necessariamente in orari coincidenti con l’orario scolastico; 4. che siano definite le modalità di conservazione del farmaco; 5. che la richiesta di somministrazione sia accompagnata da un’adeguata informazione al personale della scuola incaricato; 5 che la somministrazione del farmaco sia scevra da effetti collaterali rischiosi o pericolosi; 6 che eventuali effetti collaterali, ancorché non pericolosi, siano comunque stati illustrati a chi è incaricato di effettuare la somministrazione; 7 che la richiesta e le procedure successive siano formalizzate in un protocollo scritto a firma del Dirigente Scolastico e del Pediatra di Comunità. I compiti di cui ai punti 3-4-6 sono di competenza della pediatria di comunità, che opera in accordo con lo specialista, il pediatra di libera scelta/medico curante e con la famiglia. Compito di cui al punto 1 (rilascio di certificazione) è del medico specialista prescrivente, del pediatra di libera scelta o del pediatra di comunità. Al Dirigente della Scuola spetta il compito di : -individuare gli operatori eventualmente disponibili alla somministrazione; -destinare un locale e richiedere all’Ente locale l’eventuale attrezzatura per la conservazione del farmaco; -destinare un locale in cui effettuare la somministrazione, nel rispetto della riservatezza. All’Ente Locale spetta il compito di : -fornire l’eventuale attrezzatura (armadietto o frigorifero) per la conservazione del farmaco. 100 Art. 3 -Somministrazione continua di farmaco per via parenterale (iniettiva) La somministrazione continua di farmaci per via parenterale (iniettiva) può essere affidata solo a personale con competenze sanitarie o a famigliari dell’interessato o a persone delegate dalla famiglia dello stesso. Qualora la famiglia sia impossibilitata ad effettuare la somministrazione del farmaco in ambito scolastico. Il farmaco sarà fornito dalla famiglia dell’alunno. Al Dirigente della Scuola spetta il compito di : -destinare un locale in cui effettuare la somministrazione, nel rispetto della riservatezza; -richiedere l’eventuale attrezzatura (armadietto o frigorifero) per la conservazione del farmaco; -concedere l’accesso alla scuola nell’orario previsto per la somministrazione al genitore o ad eventuale personale incaricato della somministrazione; -procedere, nell’ambito delle prerogative scaturenti dalla normativa vigente in tema di autonomia scolastica, e qualora la famiglia non sia in grado di provvedere in modo diretto o attraverso propri delegati, all’individuazione di altri soggetti istituzionali del territorio con cui stipulare accordi e convenzioni (A.U.S.L., Associazioni di volontariato, Croce Rossa, ecc). La Pediatria di Comunità: -collabora attivamente nella ricognizione di risorse di personale che provveda alla somministrazione del farmaco; -fornisce a tale personale le necessarie informazioni ed istruzioni. In difetto di tali risorse il Dirigente scolastico è tenuto a darne comunicazione formale e motivata ai genitori o agli esercitanti la potestà genitoriale e al Sindaco del Comune di residenza dell’alunno per cui è stata avanzata la relativa richiesta. All’Ente Locale spetta il compito di fornire l’eventuale attrezzatura (armadietto o frigorifero) per la conservazione del farmaco. Art. 4 – Gestione emergenze In caso di emergenza sanitaria il personale scolastico fa ricorso ai servizi di Pronto Soccorso del S.S.N. (Sistema Sanitario Nazionale). Qualora siano presenti nella scuola allievi affetti da patologie che possano presentare situazioni d’emergenza sanitaria, la Pediatria di comunità: 101 -previ accordi e consenso dei genitori, fornisce informazioni sulla patologia e sui sintomi che possono far sospettare una situazione d’emergenza; -fornisce indicazioni sulle procedure da attuare in caso di emergenza; tali informazioni dovranno essere fornite nell’ambito di un incontro con il personale scolastico referente individuato dal Dirigente scolastico e dovranno essere completate con informazione scritta; -provvede eventuali farmaci e strumenti, di cui sia prevedibile la necessità in caso di emergenza; -fornisce indicazioni scritte per la conservazione e per la somministrazione dei farmaci; -provvede tempestivamente alla sostituzione dei farmaci d’emergenza alla loro scadenza. La presenza dei farmaci d’emergenza nella scuola garantisce la possibilità di intervento tempestivo da parte di qualsiasi persona in grado di praticarlo. La somministrazione di farmaci da parte di personale non sanitario non costituisce abuso di professione medica e non è quindi perseguibile, qualora effettuata in condizioni d’emergenza in cui un ritardo nell’intervento di soccorso risulti pregiudizievole per la salute e/o la vita del paziente. L’effettuazione di primo soccorso da parte di personale presente nella scuola non esime dal richiedere l’intervento del 118. Al Dirigente della Scuola spetta il compito di: -destinare un locale in cui effettuare l’intervento di primo soccorso; -richiedere all’Ente Locale l’eventuale attrezzatura (armadietto o frigorifero) per la conservazione del farmaco; -individuare il personale incaricato degli interventi di primo soccorso; -provvedere alla formazione (generale) del personale incaricato degli interventi di primo soccorso. All’Ente Locale spetta il compito di : -fornire l’eventuale attrezzatura (armadietto o frigorifero) per la conservazione del farmaco. *********************** 102 Allegato n. 8 -Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara -aa.ss. 2006/20072010/ 2011. C.D.I.H.3 (Centro Documentazione Integrazione Handicap) Protocollo operativo per la realizzazione di un “Punto di valutazione degli ausili informatici” Punto di valutazione Il C.D.I.H. costituisce un “Punto di valutazione e prova degli ausili informatici” (d’ora in poi: “Punto di valutazione”) rivolto a bambini e ragazzi disabili del territorio della provincia di Ferrara. Il Punto di valutazione è gestito congiuntamente da operatori del C.D.I.H. assieme a operatori dell’U.O. di S.M.R.I.A. e ha sede presso l’U.O. di S.M.R.I.A. dell'A.U.S.L., dove trovano posto le attrezzature e gli ausili. Il servizio è rivolto principalmente a utenti compresi nella fascia da 0 a 18 anni, ma con la possibilità di estendere progetti di continuità. Il Punto di valutazione, oltre ad offrire i servizi descritti al successivo punto 4., costituisce istanza di invio a valutazioni più approfondite, principalmente verso l' Ausilioteca dell’A.U.S.L. di Bologna, con la quale s’intende formalizzare la collaborazione. Competenze Nel Punto di valutazione s’intende realizzare una metodologia di lavoro multidisciplinare che aiuti nella conoscenza dei bisogni e nell’elaborazione delle strategie d’intervento e che sappia riunire le competenze d’insegnanti, genitori, educatori professionali e tecnici della riabilitazione. In particolare il C.D.I.H., con le proprie competenze pedagogiche e informatiche, segue gli aspetti didattico – educativi, inclusa la consulenza alle scuole per la stesura e il monitoraggio dei progetti che prevedano l’uso dell’informatica, e l’U.O. di S.M.R.I.A. segue gli aspetti sanitario -riabilitativi. C.D.I.H. e U.O. di S.M.R.I.A. garantiscono una competenza integrata sugli aspetti tecnico-informatici del progetto di vita degli utenti. 3 Attualmente ne fa le funzioni il C.S.C. 103 Tipo di servizio fornito Nell’ambito di progetti educativo-riabilitativi individualizzati elaborati dall’A.U.S.L. e/o dalla scuola, il Punto di valutazione ha la finalità di integrare le competenze delle diverse professionalità, con l’obiettivo di fornire valutazioni funzionali in merito a: a. ausili per l’accesso al pc; b. software didattico-educativo; c. organizzazione di spazi di lavoro nel contesto educativo/scolastico. Modalità di accesso L’accesso al punto di valutazione è su appuntamento. Le richieste sono raccolte dall’U.O. di S.M.R.I.A. . Possono richiedere di accedere al Punto di valutazione i protagonisti di un progetto multiprofessionale (educativo, sociale, sanitario) già condiviso cioè: a. insegnanti statali e comunali d’ogni ordine e grado di scuola; b. operatori A.U.S.L. c. operatori di cooperative; d. famiglie già seguite dall’U.O. di S.M.R.I.A. (vedi punto 3.). Modalità operative e competenze Di norma, ad ogni seduta di lavoro, sono presenti un operatore A.U.S.L, referente per gli aspetti sanitari e riabilitativi, e un operatore del C.D.I.H., referente per gli aspetti didattico-educativi. La valutazione degli aspetti di cui al precedente punto 3. viene compiuta dai due operatori, che assieme elaborano una relazione finale. La seduta di valutazione è aperta anche ad altre figure professionali coinvolte nel progetto. Tempi Il Punto di valutazione è aperto su appuntamento. In base agli appuntamenti concordati, gli operatori coinvolti saranno presenti presso la sede dell’U.O. di S.M.R.I.A. per effettuare le valutazioni. Gli operatori del “Punto di valutazione” potranno fissare riunioni operative di coordinamento e programmazione. 104 Operatori Per il progetto Punto di valutazione sono messe a disposizione sia dal C.D.I.H. che dall’U.O. di S.M.R.I.A. un massimo di 3 ore settimanali. Sperimentazione Il Punto di valutazione ha un carattere sperimentale per un periodo di due anni a far tempo dal suo avvio con verifiche annuali rispetto all'efficacia e alla funzionalità delle modalità organizzative. Finanziamenti L’avvio del progetto (per quanto riguarda l’acquisto degli ausili necessari per l’attività di valutazione) è finanziato dal Comune di Ferrara nell’ambito del progetto regionale finalizzato allo sviluppo Centri di documentazione. Per il proseguimento dell’attività, il Comune di Ferrara e l’A.U.S.L., s’impegnano a proporre il progetto Punto di valutazione nell’ambito delle attività di concertazione e di programmazione dei Piani Sociali di zona e dei Piani per la salute. ********************** 105 Allegato n. 9 -Accordo di programma per l’integrazione degli alunni disabili nelle scuole della provincia di Ferrara -aa.ss. 2006/20072010/ 2011. IL TUTOR NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO Al fine di migliorare l’integrazione scolastica e sociale dello studente disabile, con particolare riferimento all’acquisizione di autonomie personali, il consiglio di classe, se necessario, formula un progetto, previo accordo con lo studente e la sua famiglia, integrato nel più generale P.E.I. , che preveda la collaborazione di un giovane con funzione di tutor dello studente stesso. Il tutor corrisponde ad una figura in grado di prendersi cura di una persona quasi coetanea in difficoltà, per aiutarla attraverso la costruzione di rapporti amicali in cui convergono le sue capacità personali ma, soprattutto, la sua disponibilità umana. Egli ha la funzione di motivare lo studente disabile e può facilitare il superamento di situazioni difficili collegabili a problemi relazionali ed affettivi. Il tutor, in quanto figura non professionale, deve essere di supporto al personale docente per la realizzazione di singoli progetti, deve essere impiegato in compiti di accompagnamento, di sostegno all’autonomia e di facilitazione della comunicazione secondo modalità indicate nel progetto educativo. Può essere impiegato come supporto in compiti di tipo didattico, solo se adeguatamente definiti dal team docente relativamente alle modalità e alla scelta degli strumenti impiegati. Il tutor opera in classe, per svolgere le attività previste dal P.E.I. e, se necessario, attività extra-scolastiche legate alla socializzazione ed all’integrazione sociale. Il tutor si deve relazionare, oltre che con lo studente disabile, con i suoi compagni di scuola, con i docenti col personale scolastico e, se necessario, con la famiglia dello studente, con le aziende presso le quali lo studente svolge attività di stage e con le altre persone coinvolte nel progetto di vita dello studente stesso. Tali rapporti sono favoriti dalla scuola, nell’ambito degli obiettivi educativi che il progetto può prevedere. Il tutor è di norma scelto tra gli ex studenti di scuola superiore, tra gli studenti universitari o tra i neo laureati di discipline dell’area socio-psico 106 pedagogica in attesa di un’occupazione stabile; è comunque preferibile che provenga dalla stessa scuola frequentata dall’allievo disabile, per potersi inserire nel contesto operativo con una buona conoscenza e una sicura padronanza sia delle discipline caratterizzanti quel particolare curricolo formativo, sia dell’organizzazione del personale scolastico in generale, delle attività laboratoriali e dell’ambiente scolastico stesso. Il tutor non ha compiti d’assistenza di base né competenze d’educatore professionale. I suoi compiti all’interno dell’istituzione scolastica sono definiti nel progetto redatto dal consiglio di classe, che valuta i risultati del progetto stesso durante le ordinarie riunioni di verifica -periodica e finale -del P.E.I. Il progetto Tutor prevede momenti di formazione da attivarsi in collaborazione con il C.D.I.H. e con il G.L.I.S.S. (Gruppo di lavoro per l’integrazione nella scuola superiore, formato da operatori scolastici e da educatori del Comune di Ferrara) che svolgono anche azioni di monitoraggio e documentazione delle esperienze. Il G.L.I.S.S. è rappresentato nella Commissione provinciale dei docenti di sostegno (nota del C.S.A. prot. n. 278/p del 16.1.2006) istituita presso il C.S.A. di Ferrara, da un docente. Il dirigente scolastico s’impegna a cercare i giovani che possono ricoprire tale funzione e a promuovere intese con gli enti locali. Il dirigente assicura inoltre un referente responsabile dei progetti di tutoraggio che, d’intesa con gli enti locali e con i servizi organizzativi di supporto a livello provinciale, garantisca il monitoraggio e la verifica dell’esperienza. Il dirigente scolastico, al fine di favorire la partecipazione attiva di studenti universitari, può creare un rapporto di collaborazione con le Facoltà di Scienze della Formazione, Psicologia e affini, valutando con l’Università stessa la possibilità di riconoscere l’esperienza di tutor come tirocinio o credito formativo. ********************* 107 IL COMITATO FERRARESE AREA DISABILI Il Comitato Ferrarese Area Disabili è stato costituito per riunire, senza omologarle e nel rispetto dell’autonomia di ciascuna, le organizzazioni che si occupano di disabilità, al fine di promuovere, con una voce unica e quindi più forte a livello territoriale, il rispetto e la piena applicazione dei principi relativi ai diritti di partecipazione sociale e civile delle persone con disabilità. Il Comitato è mosso dalla convinzione che l’integrazione sociale, in una società sempre più pluralista ed articolata, non si può realizzare senza l’apporto delle associazioni dei familiari, dei disabili, del volontariato, delle cooperative sociali, dei gruppi di auto-aiuto, ecc. Il grosso salto di qualità culturale che va fatto è quello di pensare a forme strutturate di collaborazione della comunità locale nelle sue due espressioni classiche: quella “istituzionale”, degli enti locali, e quella della “società diffusa”, del volontariato, del privato sociale. La composizione del C.F.A.D. prevede quindi la partecipazione di molte associazioni rappresentanti le persone disabili, le loro famiglie, ed anche soggetti erogatori di servizi come le cooperative sociali ed enti di formazione. Tale eterogeneità dovrebbe determinare, a nostro avviso, un confronto più aperto e maggiori possibilità di rendere concreti percorsi che, partendo dai reali bisogni delle persone, possano individuare soluzioni efficaci. Per perseguire tali scopi, l’attività del Comitato comprenderà azioni che andranno ad inserirsi in diversi campi d’interesse (senza ovviamente escludere a priori qualsiasi altro tema che coinvolga il mondo dell’handicap), che si possono schematicamente identificare in: 1) la scuola, l’integrazione ed il supporto personalizzato; 2) la formazione e la transizione al lavoro; 3) l’inserimento mirato, il mantenimento e la qualità del posto di lavoro; 108 4) l’assistenza e la cura; 5) la socializzazione, le relazioni e lo sviluppo dell’autonomia; 6) il mutuo – aiuto; 7) la domiciliarità ed il “dopo di noi”. All’interno di queste “categorie” l’operato dei soggetti aderenti a Comitato si definisce in ambiti di intervento che possono essere così individuati: 1. sollecitazione e controllo delle politiche sociali e dei servizi attivati e da attivare che sappiano dare risposte soddisfacenti alle persone disabili; 2. informazione, formazione, sensibilizzazione sulle problematiche suddette; 3. stimolo e partecipazione alle politiche sociali; 4. promozione e sostegno a progetti operativi e loro monitoraggio. Il raggiungimento di tali obiettivi viene perseguito tramite azioni ed attività che si possono sintetizzare in: 1. sensibilizzazione relativamente al diritto dei disabili di essere tutelati dalla discriminazione e di godere di pieni e pari diritti, 2. raccolta e diffusione di notizie, leggi, iniziative, ecc. ai portatori di interesse; seminari ed incontri pubblici su tematiche e problematiche sentite; formazione di operatori e volontari; incontri con le famiglie; campagne stampa e di sensibilizzazione; 3. proposte e stimoli alle Amministrazioni Locali per linee programmatiche, iniziative ed eventi; promozione di indagini e/o ricerche a livello locale; 4. promozione e supporto a progetti di formazione, di inserimento lavorativo, di supporto scolastico ecc., partnership con Enti erogatori di servizi in progetti specifici, supporto nel monitoraggio e nella valutazione dei risultati dei progetti. La Strategia del Comitato è quindi orientata alla sensibilizzazione, all’animazione territoriale, alla promozione e non alla gestione 109 diretta di attività e progetti. Per realizzare questo ci si è dotati di due principali strumenti organizzativi: 1. un gruppo di rappresentanza che possa partecipare a pieno titolo alla vita politica del territorio e faccia da portavoce alle istanze espresse dal Comitato; 2. un gruppo tecnico, dal quale si costituiscono, di volta in volta ed a seconda delle competenze dei componenti, piccoli gruppi di progetto che elaborino le idee ed i progetti da sottoporre al Comitato e dal cui parere scaturiranno programmi condivisi ed unitari. L'organizzazione del Comitato è la seguente: . IL PORTAVOCE . AREA SCUOLA . AREA LAVORO . AREA SPORT . AREA MOBILITA’ Sottoscrivono il documento ed aderiscono formalmente al C.F.A.D.: A.I.A.S. A.I.S.M. A.N.M.I.C. A.P.I.S. ANFASS - GST-ANFFAS ASS. CALIMERO ASS. DALLA TERRA ALLA LUNA ASS. GIULIA ASS. IL VOLO ASS. LO SPECCHIO ASS. SOLIDALMENTE ASS. TCE ASS. TERRAFERMA ASS.I.DISLESSIA CANOA CLUB 110 CONSORZIO COOP. SOCIALI COOP. INTEGRAZ. E LAVORO COOP. TERRAFERMA COORDINAMENTO AUTO AIUTO CSV E.N.S. FOND. PART. CASAVIVA U.I.C. UNITALSI I referenti attuali delle aree tematiche sono: IL PORTAVOCE: Marco Trombini AREA SCUOLA: G.L.I.P.-Daniele Civolani, Mauro Presini, Renza Saggiorato AREA LAVORO: Teresa Graziani, Michele Burgio AREA SPORT: Mauro Borghi, Maurizio Bisi, Carlos Dana AREA MOBILITA’: Maria Grazia Chiozzi, Carlos Dana SEDE: presso CSV – Viale IV Novembre 9 – tel. 0532205688 Ferrara 111 C.A.A.D. Centro per l’Adattamento dell’Ambiente Domestico per persone anziane e disabili il Centro H . Servizio di CONSULENZA per: ausili, agevolazioni, barriere, lavoro, legislazione, pensioni ecc.. . Servizio di ASCOLTO E ACCOMPAGNAMENTO per: raccolta richieste, monitoraggio dei . servizi, supporto compilazione pratiche, collegamento con le realtà del territorio ecc.. . Servizio di INFORMAZIONE attraverso: il Sito Internet, una Guida gratuita ai servizi del territorio, un bollettino quindicinale gratuito via email, contatti telefonici o direttamente presso la sede per qualsiasi informazione . Visita agli appartamenti domotici con possibilità di brevi esperienze residenziali per la VITA AUTONOMA il C.A.A.D. Promozione della VITA AUTONOMA E INDIPENDENTE tramite: . consulenza per abbattimento barriere . architettoniche in luoghi privati o aperti al pubblico . consulenza e raccolta domande per i finanziamenti previsti dalla Legge Regionale 29/97 su acquisto . e/o adattamento auto e su acquisto di ausili e tecnologie per favorire la permanenza delle persone anziane e disabili nella propria abitazione . predisposizione di progetti individualizzati per la vita autonoma con valutazione da parte di un equipe multidisciplinare . percorsi di formazione per operatori del pubblico e del privato sociale Sede del Centro H - C.A.A.D. Via Ungarelli 43, 44100 Ferrara Telefono / Fax: 0532/903994 e-mail: info@centrohfe.191.it Home Page: www.centrohfe.191.it Orario di apertura al pubblico: martedì e venerdì dalle 9.00 alle 13.00 giovedì dalle 15.30 alle 19.00 Sede presso l’Ospedale S.Giorgio: Via della Fiera (accanto al Centro Fiere) ambulatorio n°5 al 1° piano Orario di apertura al pubblico: mercoledì dalle 14.30 alle 18.30 PER TUTTE LE INFORMAZIONI 112 GLI AUTORI DANIELE CIVOLANI Nato a Ferrara nel 1948, è stato insegnante in tutti gli ordini di scuole, insegnante di sostegno e dirigente scolastico dal 1985 al 2005. Dal 1974 si occupa di integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità e con disagio sociale. daniele.civolani@fastwebnet.it MAURO PRESINI Nato a Ferrara nel 1958, è maestro elementare, ha lavorato come insegnante su posto di sostegno sia nella scuola primaria che nella secondaria di primo grado. Dal 1978 si occupa di integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità, sia come professione che come attività di volontariato. maurocleanhead@alice.it